Campo di concentramento, le ultime verità

Durante il nazifascismo era stato allestito a Sondrio per raccogliere gli ebrei che finivano prima a San Vittore e poi nei lager

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Il gruppo Archivio ’68 di Sondrio presenta una ricerca sugli aspetti della persecuzione degli ebrei in Valtellina dal 1930 al 1940 dalla quale emerge che anche nel capoluogo c’è stato un vergognoso piccolo campo di concentramento. E la scelta di presentare l’elaborato domani 27 gennaio, in quella che è la "Giornata della memoria", non è certo casuale.

Il gruppo "Archivio ‘68" denuncia inoltre un ritorno di assurde teorie negazioniste e di un certo antisemitismo: "Anche il nostro territorio non è risparmiato dalla diffusione, purtroppo anche in ambito giovanile, di posizioni di questo tipo. In una ricerca promossa da Anpi e Issrec, che ha coinvolto 8 scuole per un totale di 643 studenti delle classi quinte di istituti di secondo grado della provincia, è emerso come ben 124 alunni abbiano individuato il fascismo tra gli avvenimenti che meglio rappresentano la storia d’Italia. Sono dati che non possono non preoccupare". L’obiettivo della ricerca, coordinata con passione e competenza da Marisa Gualzetti, è quello di costruire un quadro di insieme della persecuzione antisemita in provincia. La prima parte della ricerca riguarda le leggi razziali ed è già stata pubblicata. La seconda focalizza la sua attenzione sugli aspetti della persecuzione antisemita in Valle (1938-45) ed è divisa a sua volta in tre parti. "Il primo capitolo ricostruisce le modalità con cui l’apparato burocratico fascista esercitò una continua ricerca e schedatura dei cittadini appartenenti alla "razza ebraica" e un costante controllo delle loro vite, mentre il secondo ripercorre le vicende degli ebrei provenienti dalla ex Jugoslavia e internati ad Aprica, mentre il terzo è focalizzato sulla persecuzione degli ebrei dopo l’armistizio". La ricerca "ha consentito di risolvere i dubbi sull’effettivo funzionamento di un campo di concentramento per ebrei. Nel campo furono internati 12 ebrei arrestati ai primi di dicembre a seguito dell’ordinanza Buffarini Guidi del 30 novembre 1943. Si trattava di tre famiglie (la famiglia Morpurgo, la famiglia Leoni, la famiglia Kauffman) e di una profuga proveniente dalla ex Jugoslavia. Il 16 gennaio tutti i 12 ebrei vennero consegnati all’autorità tedesca che li trasferì a San Vittore e da lì ad Auschwitz". E domani, nel Giorno della memoria, il prefetto Salvatore Pasquariello consegnerà le medaglie d’onore ai familiari di 5 valtellinesi deportati nei lager: Antonio Baron, classe 1914 (Dubino), Antonio Gianola, classe 1921, Dionigi Gianola, classe 1923, Giovanni Oltramonti, classe 1924, (Cosio) e Fortunato Mevio, classe 1912, (Bormio). Fulvio D’Eri