Camionisti Fai in assemblea con tanti problemi

Uno dei nodi è quello dell’assenza di autisti. Ne mancano 1.500

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Sì alla transizione ecologica, ma senza far chiudere le imprese. Sarà uno degli appelli che sarà lanciato oggi nel corso dell’assemblea della Fai (Federazione degli autotrasportatori italiani, che a Brescia rappresenta 2.400 imprese), convocata al Brixia Forum di via Caprera, intitolata non a caso “Dal motore termico alla transizione ecologica”. "Alle criticità che l’autotrasporto si trascina da tempo si aggiunge oggi quella della transizione energetica per rinnovare il parco veicolare, nel rispetto dei criteri stabiliti dall’Unione Europea", ricorda Giuseppina Mussetola, segretaria Fai Brescia. La conversione verso una mobilità a zero emissioni non sarà indolore né gratis, ma richiederà ingenti investimenti agli autotrasportatori, che hanno già investito negli ultimi anni per dotarsi di veicoli meno inquinanti. "Tutti vogliamo andare verso la sostenibilità, ma serve tempo e risorse, altrimenti diventa insostenibile", sottolinea Mussetola. Un primo spiraglio si è aperto con la modifica, da parte della Commissione Europea, che ha stabilito che per il 2035 ci dovrà essere l’abolizione del 90% e non del 100% del motore a combustione. Altro nodo è quello dell’assenza di autisti. Nel Bresciano, ne mancano circa 1.500 che vuol dire, come sottolinea il presidente di Fai Brescia, che ci sono 1.500 camion fermi, ovvero circa il 10% del parco provinciale Fai. "La media dei mezzi fermi nelle 2.400 aziende che fanno riferimento alla federazione della nostra provincia – spiega Piardi - è del 5%". F.P.