Caiolo diventerà aeroporto minore

Gionni Gritti, amministratore di Avio Valtellina: "A breve dovremmo avere dall’ente di controllo dell’Enac il riconoscimento"

L'aviosuperficie di Caiolo

L'aviosuperficie di Caiolo

Caiolo (Sondrio) - L’aviosuperficie di Caiolo vuol diventare un aeroporto minore per proiettarsi nel futuro con un’immagine vincente e ampliare così la sua gamma di servizi.

Nato nel 1985, due anni dopo la frana di Tresenda che fece parecchie vittime, l’aviosuperficie oggi riveste un ruolo essenziale per la Valtellina e la Valchiavenna perché è da qui che partono gli elicotteri di Areu per le missioni di salvataggio su tutto il territorio della provincia. Inoltre la struttura orobica, con i futuri sviluppi, potrebbe diventare strategica per implementare il turismo. Due le novità dell’ultimo periodo: la richiesta di diventare aeroporto minore e quella di aprire un "arco doganale" così da poter implementare i voli con la vicina Svizzera. "La struttura aeroportuale di Caiolo – dice Gionni Gritti, amministratore unico di Avio Valtellina – esiste da 40 anni e svolge una funzione importante per tutta la provincia di Sondrio. In questo momento non ci sono le possibilità per pensare ad un ampliamento della struttura, è un problema di territorio. Non ci sono, ora, i presupposti per realizzare lo studio di fattibilità effettuato da noi 15 anni fa per poter far atterrare e decollare aerei con una capienza massima di 60 posti. Questo potrebbe però essere uno degli sviluppi futuri".

Perché passare da aviosuperficie ad aeroporto minore? "A breve dovremmo avere dall’ente di controllo dell’Enac il riconoscimento e passare ad essere "aeroporto minore". Questo per noi vorrebbe dire poter aprire un arco doganale e quindi di poter intercettare i turisti provenienti dall’estero e in particolare dalla confederazione elvetica. E questo potrebbe essere un servizio da offrire in ottica Olimpiadi 2026". L’aviosuperficie guarda sempre alla Confederazione? "Sì, attraverso il progetto Interreg, proveremo a sviluppare sinergie con la Svizzera e con l’aeroporto della vicina Samaden".

Una delle attività principali della struttura è quella relativa agli interventi di soccorso con gli elicotteri di Areu che hanno come base proprio Caiolo. "C’è una grossa novità, riguardo alla procedura strumentale. Questo vorrebbe dire permettere al velivolo di Areu di operare in condizioni di scarsa visibilità. Gli elicotteri volano "in nube" e quindi è importante che possano viaggiare anche con "medie difficoltà". I velivoli così potrebbero essere collegati coi nosocomi più importanti di Milano, Lecco e Bergamo oltre a poter raggiungere alcune zone della provincia di Sondrio che ora hanno delle difficoltà nel caso di emergenze". Ma Caiolo potrebbe diventare importante anche dal punto di vista turistico? "Sì, potremmo essere una nicchia turistica e infatti abbiamo chiesto di entrare come soci del Consorzio turistico ed entrare in Valtellina Turismo".