Bps, un semetre positivo e c’è l’apertura sotto il Vesuvio

Un semestre positivo nei risultati per la Banca Popolare di Sondrio sebbene l’attività economia mondiale ha rallentato la corsa a causa di una serie di cause tra le quali la variante Omicron del Coronavirus e, da febbraio, la guerra tra Russia e Ucraina. "Varianti che hanno fatto scendere di crescita dell’eurozona da 4.2% all’attuale 2.8%. L’inflazione sta galoppando e preoccupa". Così nella consueta lettera ai soci i vertici dell’istituto, il consigliere delegato e direttore generale Mario Alberto Pedranzini e il presidente Francesco Venosta che hanno ricordato come recentemente sia stato presentato il piano industriale al 2025, sottolineano che i "prossimi passi sono all’insegna dell’impegno a fare e fare bene, crescere e crescere bene, per essere sempre all’altezza di ciò che chiede il mercato e per rispondere alle aspettative di tutti gli stakeholder, con i quali abbiamo stretto un patto pubblico". Il primo trimestre la Bps l’ha chiuso con un utile netto pari a 40,3 milioni e ciò nonostante l’elevato aggravio di 30 milioni di euro per oneri legati alla stabilizzazione del sistema bancario, cui si aggiungono le rettifiche di valore nette per 27,3 milioni e la posta negativa di 16,5 milioni dell’attività finanziaria.

Il semestre appena chiuso si preannuncia positivo nei risultati, anche se risente degli impatti negativi sull’attività finanziaria". La Bps guarda già al futuro. "Oggi prende avvio nel Canton Ticino l’agenzia di Manno della controllata Suisse e il 4 luglio aprirà uno sportello della capogruppo a Napoli. Siamo una banca senza aggettivi: una banca che fa banca, con un modo unico di fare banca. Abbiamo le carte in regola per continuare a essere credibili". F.D’E.