Bormio, impianti finalmente aperti ma il settore non sorride

Ancora significativo il calo delle presenze sulle piste da sci rispetto al pre-Covid. Quest’anno si aggiungono i rincari dell’energia: "Servono ancora aiuti"

Le restrizioni legate alla pandemia hanno impedito l’arrivo di turisti stranieri

Le restrizioni legate alla pandemia hanno impedito l’arrivo di turisti stranieri

Bormio, 15 febbraio 2022 -  La stagione sciistica quest’anno procede piuttosto regolarmente ma gli impiantisti sono in crisi a causa dello stop dell’attività nell’inverno 2020/2021, trascorso senza poter lavorare, per le restrizioni dirette e indirette causate dalle norme anti Covid, e per i rincari energetici e delle materie prime di quest’ultimo periodo, che stanno penalizzando fortemente un po’ tutta l’economia italiana e non solo. Di questo ne ha discusso Valeria Ghezzi, presidente di Anef, in audizione presso la Quinta commissione permanente al Senato, in cui ha esposto le considerazioni della categoria sul Decreto Sostegni Ter. "Dopo quasi due anni di chiusura, finalmente quest’inverno gli impianti a fune hanno potuto lavorare – spiega Ghezzi –. Tuttavia il Covid ha portato un significativo calo di presenze rispetto agli standard, a cui si aggiunge la difficoltà legata all’aumento dei costi elettrici e degli altri comparti". I pur generosi ristori hanno fatto fronte alla spesa corrente ma non compensano le perdite subite da marzo 2020 fino ad oggi. Il settore ancora soffre delle limitazioni legate alla pandemia che hanno impedito di fatto, almeno finora, a tanti stranieri di venire a trascorrere le proprie vacanze invernali in Italia. A questo si somma l’improvviso aumento dei costi energetici e delle materie prime che in alcuni casi arrivano al 110% e per cui, oltre alle misure già adottate, si chiedono interventi strutturali. Servono quindi misure ad hoc per sostenere un settore che altrimenti non sarà in grado di garantire l’equilibrio finanziario e gli investimenti necessari per non perdere competitività. "A livello di ristori il Governo l’anno scorso è stato di parola e ci ha concesso dei buoni contributi – dice Valeriano Giacomelli, amministratore delegato della Sib (Società Impianti Bormio) –, bisogna essere onesti e riconoscere una certa coerenza. Quest’anno la situazione ovviamente per noi è migliorata, anche perché l’anno scorso non si è proprio aperto, ma di gente ce n’è molta meno rispetto al pre Covid e così la categoria ha richiesto già altri ristori, considerando anche che i costi energetici (necessari per far funzionare gli impianti e per produrre la neve artificiale, ndr ) sono aumentati a dismisura". In generale come sta andando la stagione? "Abbiamo una contrazione delle presenze del 25-30% rispetto al pre Covid. I motivi sono tanti: sicuramente ha inciso la recrudescenza della pandemia ma anche una crisi economica che, colpendo i privati, gli artigiani e gli autonomi, ha fatto sì che molte persone debbano rinunciare a qualche giornata sugli sci. Adesso attendiamo con impazienza una buona nevicata per poter poi affrontare con più tranquillità la fase relativa al Carnevale, un periodo in cui abbiamo la presenza di tanti italiani sulle piste".