"Bitto Storico", a Gerola è di nuovo guerra sul marchio

Il sindaco: "Gerola si trova di nuovo a salutare la pregiata marca territoriale “Bitto” nella sua forma di produzione originaria e storica"

Formaggio Bitto (Nat. P)

Formaggio Bitto (Nat. P)

Gerola (Sondrio), 2 luglio 2016 - Una guerra senza esclusione di colpi quella combattuta, nel Comune di Gerola, in nome di un formaggio che ha reso celebre la Valtellina e l’intera Lombardia casearia: il Bitto.  Questa volta a riaccendere una disputa che già in passato aveva portato per il famoso alimento ad un cambio di denominazione e all’esclusione dal novero dei prodotti tipici del luogo, arriva dal presidente del Consorzio Bitto storico che ha annunciato nei giorni scorsi (insieme a diversi altri produttori) che non si potrà più utilizzare per il formaggio realizzato a Gerola l’indicazione «Bitto storico», dichiarando, al contempo, di aver già registrato un altro marchio. 

Nel mirino, la risposta del primo cittadino del Comune orobico, Rosalba Acquistapace, non si fa di certo attendere ed arriva, in via ufficiale, attraverso una nota stampa: «E ci siamo arrivati. Il Comune di Gerola, insieme alla comunità del paese, con i cittadini, i commercianti, gli esercenti, il tessuto economico di una valle alpina che non ha i flussi delle località di fondovalle. Che non ha fabbriche e grandi empori, che vive dell’ambiente, della sua preservazione, di tradizioni coltivate e riconosciute come autentici tesori locali e nazionali da tanti secoli, si trova di nuovo a salutare la pregiata marca territoriale “Bitto" nella sua forma di produzione originaria e storica».

Parole che fotografano al meglio la centralità del prodotto nell’economia del paese, riaccendendo una guerra mai del tutto archiviata. Fra i paladini del Bitto di Gerola Paolo Ciapparelli che ha ereditato una passione e una tradizione di famiglia e il professor Michele Corti, ex assessore in Regione Lombardia all’Agricoltura.