Berbenno, spara alla compagna e scappa con la figlia: confermato il fermo

Resta in carcere l'uomo accusato di tentato omicidio aggravato e sequestro di persona aggravato

Il Tribunale di Sondrio (Anp)

Il Tribunale di Sondrio (Anp)

Berbenno (Sondrio), 30 giugno 2019 - Il fermo dell’avvocato Riccardo Tarotelli, 41 anni, di Berbenno, accusato di tentato omicidio aggravato e sequestro di persona aggravato per avere sparato alla convivente 29enne Jessica Maurovich che voleva lasciarlo, è stato convalidato dal giudice delle indagini preliminari, Carlo Camnasio.

Ieri con inizio alle 9.30 si è svolta, nell’aula 12 al piano terra del Palazzo di giustizia del capoluogo valtellinese, l’udienza di convalida. Il legale, accompagnato dal vicino carcere di via Caimi dagli agenti di Polizia Penitenziaria, era assistito dal collega Giuseppe Romualdi, in sostituzione del figlio Francesco di fiducia. Il gip Camnasio ha posto le domande di rito e l’indagato non ha voluto rispondere, avvalendosi della facoltà di non parlare, seguendo la linea tracciata dal suo difensore che vuole prima leggere compiutamente gli atti depositati e le dichiarazioni che renderà la giovane ferita, poi valuterà un’eventuale richiesta di essere nuovamente ascoltato dal magistrato titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Stefano Latorre. Nel precedente incontro con il pm, subito dopo il fermo, lo sparatore ha fornito una versione che non ha convinto: «È stato un incidente. I due colpi sono partiti per sbaglio. Credevo che l’arma fosse scarica. E i proiettili sono partiti durante una collutazione».

Una versione che stride, invece, con gli elementi raccolti dagli investigatori e i carabinieri si ripromettono di potere sentire anche la 29enne originaria di Trieste. Intanto il gip Camnasio, al termine dell’udienza durata circa mezzora, ha disposto che Tarotelli resti rinchiuso in carcere. Ma come sta la donna ferita? «Mia figlia - risponde papà Giovanni Maurovich - non ha dormito tutta notte. È molto agitata, forse colpa delle terapie». L’altro giorno, intanto, anche il genitore ha fatto la sua deposizione ai carabinieri del Comando provinciale di Sondrio che indagano sul tentato omicidio aggravato e sul sequestro di persona aggravato.