Sondrio, tutti i perché del no alle "Dolci tentazioni"

L’assessore comunale Canovi risponde alla titolare del bar dove è aperto un cantiere che intralcia gli affari

La titolare del bar, Noris Petrini, sulla porta del suo esercizio in via Stelvio

La titolare del bar, Noris Petrini, sulla porta del suo esercizio in via Stelvio

Sondrio, 1 luglio 2020 - Massima disponibilità nel rispetto della normativa vigente. Questa la posizione assunta dall’Amministrazione comunale di Sondrio nei confronti di bar e ristoranti, ai quali ha concesso la possibilità di utilizzo di suolo pubblico aggiuntivo, in maniera completamente gratuita, prodigandosi per accelerare le procedure. "Così è stato anche per la titolare del bar "Dolci tentazioni" di via Stelvio – fanno sapere dal Comune in risposta alle lamentele della titolare del bar - La Commissione competente per la concessione di spazi all’aperto si era espressa in maniera negativa sulla possibilità di occupare una porzione della pista ciclabile in corso di realizzazione, come da sua richiesta, per gli evidenti problemi che avrebbe causato a pedoni e ciclisti.

La Commissione aveva proposto tre diverse opzioni per posizionare tavolini e sedie, permettendo così all’esercizio di occupare suolo pubblico: l’aiuola tra il marciapiede e la pista ciclabile, la zona a ridosso delle vetrine, il marciapiede sul lato opposto della via". Ma secondo la versione del Comune, nonostante l’invito dello Sportello unico per le attività produttive a scegliere fra una delle tre alternative, la titolare di "Dolci tentazioni" non ha ripresentato la richiesta.

«Ce ne dispiace - sottolinea l’assessore comunale alle Attività produttive, Francesca Canovi - e ci auguriamo che la signora Noris Petrini possa trovare fra le tre opzioni quella più congeniale alla sua attività. Da parte nostra per lei come per tutti gli operatori, come Amministrazione comunale, abbiamo garantito la massima disponibilità comprendendo il momento difficile che tanti operatori stanno vivendo, ma come la Commissione competente ha motivato: la zona della pista ciclabile non può essere occupata".