Incinta o insieme ai figli a comprare droga nei boschi

Sondrio, anche mamme tra gli acquirenti di “bad runner”

Carabinieri di Sondrio (Orlandi)

Carabinieri di Sondrio (Orlandi)

Sondrio, 31 agosto 2017 - È fissato per oggi l’interrogatorio per cinque dei nove arrestati con l’accusa di aver creato una rete di spaccio tra Sondrio, Caiolo, Postalesio e Faedo Valtellino. Sono Hamadi Redouane, 31 anni; Adil Redouane, 23 anni, (già in carcere martedì al momento degli arresti); Hamed Oukhatour, 48 anni;Mauro Landella, 51 anni; e Ali Mourtada, 32 anni, (in manette invece perché, nel corso delle perquisizioni avvenute contestualmente agli arresti, è stato trovato in possesso di 5 grammi di cocaina, una pianta di marijuana e una bicicletta elettrica di dubbia provenienza).

Tutti devono comparire davanti al giudice per le indagini preliminari Fabio Giorgi e spiegare la loro versione dei fatti. Fatti che fanno parte di un disegno criminoso ricostruito in otto mesi, grazie alle prove raccolte dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Sondrio, coordinati dal maresciallo Raffaele Sicignano. Gli altri quattro soggetti colpiti dalla misura cautelare degli arresti domiciliari, saranno sentiti successivamente. Per questi la posizione sembra essere meno grave: tra loro ci sono tossicodipendenti che si prestavano a scortare gli acquirenti che si presentavano nei boschi per acquistare da Adil Redouane cocaina, eroina, marijuana o funghi allucinogeni. Tra questi acquirenti c’erano diverse donne, tra loro anche mamme che si presentavano con i figli, una anche in stato di gravidanza, conosciute alle forze dell’ordine e sconosciute. Persone di tutte le età e di diverso ceto sociale. Almeno 160, in tutto, stando alle ricostruzioni fatte dai carabinieri. Di questi alcuni si rifornivano dallo “spacciatore dei boschi”, altri invece si approvvigionavano da Mauro Landella, nel quartiere La Piastra.

Lo spacciatore dei boschi cambiava posto nel quale cedere sostanze stupefacenti continuamente. Prediligeva i boschi, ma tra i luoghi ricorrenti della rete dello spaccio, c’era anche il cimitero di Caiolo. Si avvaleva dell’ausilio di due uomini che scortavano gli acquirenti fino a lui, camminando anche per 15 minuti, e poi, dal suo telo su cui si potevano trovare eroina, cocaina, marijuana e funghi, oltre a un bilancino di precisione, consegnava la merce. Appena aveva il sospetto di essere visto da membri delle forze dell’ordine scattava la fuga, di corsa: da qui il nome dell’operazione “Bad Runner”. Ma, in effetti, i militari lo stavano studiando davvero: almeno da dicembre 2016 quando sono cominciate le indagini, fatte di monitoraggio dell’attività, identificazione degli acquirenti e interrogatori per ottenere informazioni, analisi dei tabulati e intercettazioni. Tasselli che sono serviti a far crollare l’organizzazione su cui troneggiava Hamadi Redouane, fratello di Adil: la persona che si recava nell’hinterland milanese a comprare la droga, per poi distribuirla nel mercato locale.