"Soldi sottratti alla sua assistita", ora l’avvocato cerca un accordo

Chiavenna, la cifra mancante ammonta a quasi centomila euro. L’imputato intende risarcire e l’udienza è stata aggiornata

Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Sondrio, Antonio De Rosa

Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Sondrio, Antonio De Rosa

Chiavenna, 8 aprile 2022 - L’udienza preliminare fissata alle 10.30 di ieri davanti al giudice del Tribunale di Sondrio, Antonio De Rosa, è durata una manciata di minuti. Le parti in causa, infatti, rappresentate dall’avvocato Sergio Gallegioni di Chiavenna per l’imputato e dal collega Paolo Pedroncelli di Morbegno per conto della dottoressa Cinzia Zugnoni nominata amministratore di sostegno dopo l’apertura dell’inchiesta, si sono accordate per chiedere al giudice un rinvio, ovviamente motivando la loro richiesta, e il gup De Rosa ha accolto le istanze, fissando, per l’inizio di giugno, la prossima seduta in aula con rito abbreviato per godere di uno sconto di un terzo nella condanna.

La vicenda. L’avvocato Riccardo Gianera, originario di Madesimo, autosospesosi dall’Ordine, nel maggio del 2020 finì nei guai per un’indagine della Guardia di Finanza. Ora, da tempo impegnato in un’attività lavorativa come cameriere in un affermato hotel di St Moritz, in Svizzera, deve rispondere di peculato, truffa, circonvenzione d’incapace, falsità ideologica e autoriciclaggio perchè, secondo le indagini condotte dal Nucleo di Polizia Giudiziaria della GdF in forza alla Procura guidato dal luogotenente Elvis Spagnolatti, avrebbe sottratto circa 98mila euro a una donna della Valchiavenna della quale era stato nominato amministratore di sostegno, presentando rendiconti fasulli al giudice tutelare dal 2011 al 2018.

"Sono convinto di potere dimostrare l’innocenza del mio assistito per alcune imputazioni che gli sono state mosse. Intanto ha già provveduto a versare alla signora una parte significativa del denaro che è accusato di averle sottratto", aveva dichiarato nei mesi scorsi il suo legale Gallegioni, alla chiusura dell’indagine coordinata dal pm Marialina Contaldo. Le indagini avrebbero accertato che una parte dei soldi sottratti sarebbe stata utilizzata per pagare canoni arretrati dello studio professionale di Chiavenna dell’indagato. E il rinvio dell’udienza è servito per consentire alle parti di trovare un accordo per il risarcimento delle somme ancora mancanti.