Annega in piscina, 4 imputati

Genitori e bagnini in aula per la morte del piccolo Ansh

È tornata in aula la tragica fine di Ansh, il bimbo di 7 anni annegato il 19 luglio 2020 nella piscina comunale di Lamarmora. Sotto processo i genitori, il responsabile dei bagnini e un bagnino semplice - gli addetti dell’Europa sporting club, che gestisce l’impianto - in servizio quella domenica pomeriggio (altri due bagnini, all’epoca minorenni, sono davanti al Tribunale dei minori).

Il pm Federica Ceschi contesta a vario titolo l’omicidio colposo e l’omesso controllo. Ansh, di origine indiana, non sapeva nuotare. Era al lido estivo di via Rodi con madre, padre e fratello maggiore quando è stato perso di vista ed è scivolato - o si è tuffato, nessuno lo ha visto - nella vasca olimpionica, dove l’acqua misura minimo un metro e 20. Per la procura poteva essere salvato: è rimasto in immersione 2-4 minuti. Ieri il dibattimento è entrato nel vivo con la deposizione dei primi testi dell’accusa, tra cui la polizia giudiziaria.