Andalo Valtellino, la disperazione: "In pochi minuti distrutti i ricordi di 51 anni"

Giuseppe Corti, professore in pensione, ha perso la casa in un furioso incendio. Nonostante tutto vuole continuare a vivere ad Andalo

La casa di Andalo mentre brucia

La casa di Andalo mentre brucia

Andalo Valtellino (Sondrio) - «Abbiamo rischiato di morire mia moglie ed io in quell’inferno di fuoco che ha distrutto la nostra casa dentro la quale sono andati in fumo 51 anni di ricordi legati al nostro felice matrimonio. La parte centrale era costituita da un prefabbricato in legno, proveniente da una ditta specializzata del Trentino, ma poi aumentata di volumetria e rifinita da mio suocero Adolfo che sapeva fare di tutto, il falegname, il fabbro, il piastrellista. Lui, a soli 16 anni, partì da solo per l’Argentina e laggiù imparò a fare tanti lavori...". 

È tornato in via Lungo Lesina, ad Andalo Valtellino, il professor Giuseppe Corti, 78 anni, accompagnato dalla consorte Gina Dell’Oca di 3 anni più giovane, per cercare di recuperare qualcosa dei tanti cimeli di un’esistenza trascorsa nella caratteristica dimora in legno, nella parte alta del piccolo paese guidato dal giovane sindaco Juri Girolo. "La parte superiore del fabbricato - spiega Corti, a lungo insegnante alle Medie di Delebio prima di concludere la carriera come professore al Liceo Scientifico “Ferrari-Nervi“ di Morbegno, da cui si ritirò nel 1996 per andare in pensione - era tutta in legno: conteneva i miei numerosi libri andati ovviamente completamente bruciati, gli album delle foto che hanno fatto la stessa fine e c’era il bandoneon, lo strumento con il quale mio suocero imparò a suonare in Argentina. Anche tanti quadri, alcuni di valore, inceneriti come i vecchi stendardi raffiguranti la Madonna che si portavano alle processioni". Quali le cause del devastante rogo ?

«La sera amo stare sveglio a leggere davanti al camino acceso sino a tarda ora - risponde il professor Corti -. Mi sono coricato, al piano di sopra, attorno alle 2, per ritornare al piano terra la mattina dopo verso le 12.30, fatta la consueta oretta di ginnastica in camera mia. Ho sentito un odore di fumo scendendo le scale e una volta in salotto ho notato il locale invaso. Alle 13 esco di casa e noto uscire dello strano fumo dal camino sul tetto e mi insospettisco. Chiamo subito i Vigili del fuoco e dico a mia moglie di uscire immediatamente all’aperto. In breve tempo dentro l’abitazione si sono sviluppate le fiamme. Fosse successo di notte, non avremmo avuto scampo".

Ora l’anziana coppia è ospite da parenti a Colico, ma non passa giorno che non torni ad Andalo a vedere quel che resta del vecchio “rifugio“ con le travi annerite e lo scheletro rimasto in piede. "I Vigili del fuoco sono intervenuti con 8 autobotti da Morbegno, Talamona e dal Comando provinciale di Sondrio - spiega il pensionato - e il pompiere Matteo ha salvato il nostro gatto, recuperandolo tutto bagnato e infreddolito. I due cani, che erano all’esterno, sono vivi pure loro, ma ora continuano ad abbaiare, probabilmente terrorrizati per quanto hanno visto. Intanto l’altro giorno hanno fatto un sopralluogo il perito dell’assicurazione e il titolare di una ditta specializzata nella demolizione della struttura e rimozione delle macerie. Abbiamo i mobili intrisi d’acqua, una bellissima scrivania e un comò che necessitano di un’opera di deumificazione. Stiamo cercando un magazzino dove potere custodire le cose salvate. Rimangono le mura portanti e mia moglie ed io vorremmo potere tornare a vivere qui, nella nostra casa, nel nostro nido d’amore: speriamo che un geometra ci dica che è possibile realizzare almeno due stanze e un bagno. Intanto la gente del paese continua nella gara di solidarietà, donandoci abiti per cambiarci: non abbiamo più nulla".