
La centenaria
Albosaggia 30 ottobre 2015 - Già cento è un traguardo importante, figuriamoci centocinque. La ragguardevole età raggiunta da Emma Sciaresa, classe 1910, è un primato per Albosaggia, paese dove ha sempre vissuto. La sua è stata un'esistenza semplice ma intensa, in mezzo alle due guerre, tra casa, lavoro e vigna, passando dal versante orobico a Sondrio. Madre e moglie, l'infaticabile Emma ha sempre lavorato. «Nei primi tempi al Fossati - ci spiega il figlio Giulio- poi dai Pelizzatti, prima in casa poi in Cantina, all'imbottigliamento>. Come se non bastasse, una volta rientrata (se la faceva a piedi da Albosaggia ai Pelizzatti e ritorno), spesso andava a curare la vigna di famiglia e poi si occupava della casa. Dal suo matrimonio sono nati tre figli Elia, Marina (ora in Australia) e Giulio. Da giovane è vissuta nella trattoria alla Ca, quelle di una volta. E' cresciuta così, in un ambiente operoso e immerso nella natura rigogliosa delle Alpi Orobie, tra montagna e vita di campagna. Se si volesse trovare un elisir di lunga vita, si potrebbe dire che non ha mai utilizzato medicine o che ha sempre mangiato bene, senza eccedere con la carne, anche se, in realtà, la salsiccia e il salame le sono sempre piaciuti (alla faccia dell'Oms), così come formaggio (e nella pasta guai a mettere l'olio, solo burro) e le verdure, fonte di vitamine e sali minerali, non erano certo il piatto forte del suo menù. Probabilmente le spiegazioni sono altre e, ora come ora, poco importano. Quel che conta è il piacere che trasmette il vederla e sentirla serena in mezzo ai suoi cari e a tutte le persone arrivate per omaggiarla in questo giorno importante. Tra loro il parroco, la mattina, e il sindaco Fausto Giugni, il pomeriggio, con un bel mazzo di fiori.
«La signora è un pezzo di storia - ha commentato il primo cittadino- In gamba come l'anno scorso«. In coro hanno intonato gli auguri e, nel momento del brindisi, Emma non si è fatta mancare un bel bicchiere di vino. Dopotutto, come dicono i nonni, fa sangue.