Traona, aggredito 37enne di Morbegno: ora è in coma

Colpito con un bastone. Indagano i carabinieri. Mistero sull'identità dell'aggressore. Parla la sorella della vittima

Soccorsi

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Traona (Sondrio), 15 giugno 2019 - Un agguato in piena regola. Un individuo gli ha dato appuntamento nella tarda serata, fra mercoledì 5 e giovedì 6 giugno, in un luogo appartato della Valletta, in territorio comunale di Traona, e poi lo ha aggredito brutalmente a colpi di mazza da baseball o con un legno robusto, forse un bastone.

Il 37enne Mirko Bongio, di Morbegno, è stramazzato al suolo in un lago di sangue, ma per fortuna, prima di perdere i sensi, è stato in grado di lanciare l’allarme. «Dopo l’aggressione - racconta Elisa, la sorella della vittima - è riuscito a contattare i soccorsi. È stato trasferito d’urgenza, vista la gravità delle ferite riportate anche alla testa, all’ospedale “Morelli” di Sondalo. Mio fratello, da quella terribile notte, è ricoverato in coma, quindi in prognosi assolutamente riservata».

Una vita difficile, quella del morbegnese Mirko, tanto sulle spalle della sorella che ha combattuto anche per lui contro i mulini a vento, con le istituzioni sorde ai ripetuti Sos lanciati dalla donna - duramente segnata circa 7 mesi fa anche dalla perdita del padre malato - affinchè una comunità si occupasse seriamente del recupero dell’amato fratello e non lo lasciasse esposto agli oltraggi della vita. Ma torniamo alla sera dell’aggressione. Come è arrivato Mirko sul luogo dell’appuntamento al buio? Chi ha incontrato?

«Come non lo so ancora - riferisce la sorella -. O con l’autostop o non so come. Lui la patente non l’ha. Non sappiamo con quale mezzo sia giunto sul posto». Lei sa chi l’ha aggredito ferendolo in modo così serio e un possibile movente?

«Nulla di tutto ciò perchè con lui, viste le condizioni disperate, non ho potuto ancora parlare. Non ho presentato denuncia,in quanto i carabinieri di Traona, che ora indagano, mi hanno assicurato che scatta in automatico. E, anzi, ora ho parlato sin troppo: non avrei dovuto». Sicuramente gli investigatori del Nucleo operativo della Compagnia di Chiavenna, guidata dal capitano Daniele Gandon, analizzeranno le telecamere della zona e il traffico telefonico del cellulare della vittima, per risalire a chi l’ha assalito.