Agenti sfrattati dal carcere di Sondrio, la beffa: rischio punizione per la notte in auto

Sondrio, accusati di aver leso l’immagine. Il sindacato: atto legittimo

Un agente durante la notte in auto

Un agente durante la notte in auto

Sondrio, 7 settembre 2017 - Una sospensione, e non la revoca, dell’ordine di servizio che ha determinato lo sfratto di cinque agenti della Polizia penitenziaria di Sondrio dalla caserma all’interno del carcere di via Caimi, e la “bacchettata” a coloro che venerdì notte hanno dormito in auto fuori dalla Casa circondariale per protestare contro la decisione della direttrice Stefania Mussio.

Non sembra conclusa la vicenda emersa qualche giorno fa nel carcere del capoluogo valtellinese. Il provveditore regionale per l’Amministrazione penitenziaria, Luigi Pagano, martedì ha inviato una nota con la quale veniva ufficializzata la sospensione dell’ordine di servizio della direttrice Mussio, stigmatizzando, però, la protesta dei tre agenti, definita «un gesto di assoluto cattivo gusto». Non solo: giungono notizie insistenti dalla Casa circondariale di Sondrio circa la probabilità di eventuali punizioni a carico del personale, riguardo a un presunto rapporto disciplinare per lesione dell’immagine dell’Amministrazione, elevato a carico di uno dei poliziotti. La risposta dell’organizzazione sindacale Uspp è stata affidata a una nota a firma del segretario regionale aggiunto, Enzo Tinnirello: «Invece di stigmatizzare il comportamento del personale, che ha solo dormito nell’unico posto possibile, dovrebbe stigmatizzare il comportamento del direttore, che dinanzi a una precisa richiesta sindacale da evadere in tempi ristretti, visti i tempi risicati imposti dall’Amministrazione locale, e una richiesta di sospensione dei termini dello sgombero, a oggi non si è nemmeno degnata di rispondere a una nota risalente al 23 agosto. I tre agenti, conoscendo le tempistiche bibliche delle risposte dell’Amministrazione, si sono rivolti al sindacato per stringere i tempi di un’eventuale situazione alloggiativa da senzatetto, frutto di un ordine superiore da eseguire e che non avevano alcuna possibilità di poter contestare nell’immediato».

«L’amministrazione - aggiunge Tinnirello - aveva su di sé i riflettori puntati per l’effetto delle proprie scelte e non per l’uniforme che si vede nelle foto dei quotidiani. In ogni caso, si ricorda inoltre che i tre poliziotti sono dirigenti sindacali di due delle 8 sigle sindacali rappresentative del corpo, pertanto cercare di punirli personalmente per le loro scelte di azione sindacale che, per conto nostro, sono più che legittime, sarà inteso dal sindacato come un grave comportamento ritorsivo e antisindacale da parte della direzione dell’Istituto, che porterà solamente all’elevazione dei toni ed allo stato di agitazione dell’Uspp, con la richiesta di immediato allontanamento dalla Casa circondariale di Sondrio dell’attuale dirigente».