Abdoul si sveglia dal coma "Ora ha bisogno di tutti"

Il bambino di 12 anni era stato ripescato da un torrente in condizioni disperate. Respira da solo, ma serve un ascensore per riportarlo a casa dalla sorella

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Salvato dalle acque gelide del torrente Lesina grazie al gesto di eroismo di giovane carabiniere che si è tuffato e l’ha ripescato quando oramai si erano perse tutte le speranze, il piccolo Abdoul adesso ha bisogno dell’aiuto di tutti i valtellinesi per poter tornare a casa, quasi un anno dopo quel terribile incidente che gli ha cambiato la vita, e riabbracciare le sorelline. "Abdoul sta cercando di migliorare con tanta terapia e tante cure mediche. Stiamo cercando di installare anche un ascensore per riportarlo a casa dalle sorelline. - spiega Ousmane Bance, un amico della famiglia originaria della Costa d’Avorio che ha promosso una raccolta fondi online - Il cervello è rimasto senza ossigeno per troppo tempo. I medici credevano che non si sarebbe mai più risvegliato dal coma. Ma Abdoul si è risvegliato dopo due mesi e addirittura riesce a respirare da solo, contro ogni parere medico. Per noi è un miracolo che sia ancora vivo". Un lottatore il piccolo Abdoul lo scorso 27 agosto ha rischiato di morire dopo essersi tuffato nelle acque del Lesina, ad Andalo Valtellino. Il dodicenne era stato trascinato a fondo di fronte allo sguardo terrorizzato degli amici. Per fortuna a salvargli la vita ci ha pensato un angelo in divisa da carabiniere, Simone Ambu, 28 anni anni di Selargius ma da un paio d’anni in forza a Delebio. "Ci è stato detto che c’era un bambino sul fondo del Lesina, privo di sensi – ha spiegato poi - Non ho nemmeno dovuto pensarci, mi sono tolto la divisa, mi sono spogliato e mi sono tuffato per cercare di recuperarlo. Non ho avuto problemi, sono arrivato sul fondo, a circa due metri e mezzo, forse tre metri, l’ho afferrato e portato a riva". Per costruire quell’ascensore che gli permetterebbe di tornare a casa servono 110mila euro, in una sola settimana ne sono già stati raccolti 3mila grazie a una cinquantina di donazioni. La strada è ancora lunga, ma i miracoli qualche volta capitano, quello che è successo ad Abdoul ne è la prova.

Roberto Canali