Ecco la posizione di Federcaccia in merito agli abbattimenti dei cervi per regolare la popolazione presente nelle varie aree. Erroneamente, in un nostro articolo comparso il 2 agosto, è stata indicata come posizione quella di Federcaccia invece di quella espressa in un comunicato dall’Associazione Cacciatori Valtellinesi. Ce ne scusiamo con Federcaccia e con tutti gli associati e di seguito riportiamo la posizione in merito da parte di Federcaccia.
"La sezione provinciale di Sondrio della Federazione Italiana della Caccia, associazione venatoria più rappresentativa in provincia – dice il presidente di Federcaccia Sondrio Luca Galli - si è sempre battuta, si batte e lotterà sempre per tutelare l’attività venatoria e l’interesse generale degli associati anche contro iniziative che possano favorire altre attività sostitutive a quelle venatorie. "Abbattere i cervi serve", ma in numero adeguato alla popolazione presente nelle varie aree ed "abbattere i cervi è necessario" dove sono troppi, privilegiando però il prelievo venatorio con piani che la Provincia ha dimostrato di non voler adeguare alla situazione. Ove si rendono necessari interventi di abbattimento della selvaggina, in particolare di quella che può arrecare danni si sostiene che l’attività venatoria costituisca la principale risorsa utile allo scopo. Si fa confusione tra "prelievo venatorio" (caccia tradizionale) e "controllo della selvaggina", che potrebbe semmai essere un intervento di aggiustamento dei Piani Venatori qualora questi non venissero completati. Gli abbattimenti però vanno anche favoriti evitando limitazioni ulteriori a quelle previste dalle leggi". F.D.