25 Aprile a Chiavenna, festa con polemica: il prefetto lascia la cerimonia

Melè (Anpi) attacca Salvini e il prefetto si allontana

I sindaci

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Chiavenna, 26 aprile 2019 - Un 25 aprile  con polemiche quello che si è festeggiato ieri a Chiavenna: nel bel mezzo dell’intervento di Egidio Melè, presidente dell’Anpi della provincia di Sondrio, il prefetto Paola Spena, alcuni sindaci e rappresentanti dell’Arma dei carabinieri si sono allontanati dalla manifestazione. Il motivo va ricercato nella forte critica che Melè ha sollevato nei confronti di Matteo Salvini: «Il ministro dell’interno – ha sottolineato il presidente dell’Anpi – ha mandato un chiaro messaggio di divisione preferendo trascorrere la Liberazione a Corleone, impegnato nella lotta contro le mafie. La legalità, però, va costruita giorno per giorno, e un ministro serio per combattere contro la criminalità organizzata dovrebbe lavorare quotidianamente al Viminale e non andare in giro a dare spettacolo». 

Proprio per prendere le distanze da quanto dichiarato da Melè il prefetto si è allontanato dalle celebrazioni ma, come ha dichiarato la stessa Spena, senza «alcuna nota polemica. Semplicemente credo che il 25 aprile sia una festa di condivisione e non di divisione». L’Anpi di Sondrio ha reso noto che le autorità hanno chiesto di festeggiare il 25 aprile omettendo nei discorsi ufficiali che «la medaglia d’argento alla provincia di Sondrio è stata assegnata per attività partigiana». Sempre in base a quanto comunicato dai membri dell’Anpi, inoltre, le autorità avrebbero preferito evitare, durante la cerimonia religiosa, la lettura della «Preghiera del ribelle» e, parimenti, la banda cittadina non avrebbe dovuto suonare «Bella ciao». Tutti inviti. Non imposizioni. Chiaro. E proprio mentre Melè difendeva dal palco la canzone simbolo che alcuni rappresentanti della Forze Armate, alcuni alpini e quattro sindaci – dopo essersi privati della fascia tricolore – si sono allontanati dalle celebrazioni. L’allontanamento di parte delle istituzioni, però, non è servito ad evitare che le 500 persone presenti in Piazza Caduti per la libertà, per festeggiare la 74ª Festa della Liberazione, intonassero proprio le note partigiane, escluse dalle celebrazioni ufficiali.

Istituzionali gli interventi del sindaco di Chiavenna, Luca Della Bitta, e del presidente della Provincia di Sondrio, Elio Moretti. Il padrone di casa ha aperto le celebrazioni ricordando Giulio Chiarelli e Pasquale Amati, due figure chiave della resistenza chiavennasca: «Questo – ha sottolineato il primo cittadino di Chiavenna – è il momento del ricordo, ma non della nostalgia. Importantissimo conoscere il passato per difendere la democrazia, il rispetto reciproco e la liberà che ci sono state donate. Questa è un’eredità viva e concreta, senza colori o divisioni, contenuta all’interno della nostra Carta Costituzionale». A ribadire che il 25 aprile sia una festa di unione e non di divisione anche il presidente Moretti: «Questa nostra celebrazione sarebbe poca cosa se non ci proponessimo di trasmettere i valori di giustizia, liberà e democrazia anche ai giovani».