di Emanuele Del Curto

Chiesa in Valmalenco (Sondrio), 3 maggio 2014 - «Dopo questa serata la gente della Valmalenco avrà il coraggio di accettare quello che ha visto, al posto che negare di credere ai propri occhi». Sono state queste parole, pronuciate dal blogger e ricercatore Dario Giacoletto (ma ripetute anche da altri), nel corso della serata “Speciale Ufo – Valmalenco. Mito o realtà?”, organizzata dalla biblioteca comunale di Chiesa giovedì scorso, a colpire forse di più i moltissimi accorsi da tutta la Vatellina. Così come ha colpito vedere decine di mani alzarsi nella sala alla domanda (posta sempre da Giacoletto) «Quanti di voi presenti qui stasera può dire di aver visto “qualcosa” di strano nei cieli di queste valli?». Da tre anni a questa parte gli abitanti della Valmalenco hanno cominciato, come noto, a vedere oggetti volanti non identificati nei cieli sopra gli abitati della Valle, e anche a fotografarli. Sono state infatti molte le foto, i racconti e le testimonianze che si sono potute ascoltare giovedì sera. A mo’ di introduzione, una lezione di astronomia tenuta da Piero Cirolo e Paolo Lazzarini dell’Osservatorio Astronomico della Valmalenco. Parola poi agli esperti di Ufologia, a partire da Dario Giacoletto, che ha mostrato molte fotografie di dischi volanti, strani vortici, figure di umanoidi alieni e (sicuramente le più credibili) fotografie di aerei militari anch’essi “anomali” (almeno in base agli accordi internazionali sugli spazi aerei), come gli americani B-2 e F-22, i famosi bombardieri “Stealth”, cioè invisibili ai radar. Sono intervenuti anche Enrico Rossi, ricercatore indipendente, il sensitivo e “contattista” Nicola Angarano, l’ingegnere aeronautico Francesco Gilardoni, Gaspare De Lama, altro contattista del caso Amicizia W56 e Flavio Vanetti, giornalista sportivo del Corriere della Sera e autore del libro “Turisti per Ufo”. In quella che è stata definita la “Valle degli Ufo” i motivi delle presenze aliene – è stato detto dai relatori – potrebbero essere la presenza di minerali speciali, come il silicio, ma anche il fatto che per il massiccio del Bernina passino dei fasci magnetici del campo magnetico terrestre di particolare intensità, sfruttati dai dischi volanti per volare.