Mello (Sondrio), 17 novembre 2013 - È stata eseguita ieri pomeriggio all’ospedale di Gravedona l’autopsia sul corpo di {{WIKILINK}}Francesca Tarca{{/WIKILINK}}, la mamma 33enne di Mello trovata morta nel lago di Como giovedì pomeriggio dopo che per 18 giorni la si era cercata ovunque. I risultati dell’esame (durato un’ora e mezza) sul cadavere, eseguito dall’anatomopatologo Giovanni Scola incaricato dal pm comasco Maria Vittoria Isella, non sono ancora stati resi noti ufficialmente, ma confermerebbero la tesi ritenuta già prima la più probabile, quella, cioè, che la 33enne si sia tolta la vita gettandosi nelle acque gelide del lago.

L’autopsia poi potrà dire da quanti giorni la casalinga di Mello ha perso la vita. L’esperto avrebbe accertato che lo stato del cadavere, già alla 2° fase, ossia quella gassosa, è compatibile con una permanenza in acqua di 18 giorni. Francesca il 28 ottobre ha lasciato la figlia ai suoi genitori, ha preso l’auto e l’ha parcheggiata a Gravedona, poco lontano dal palazzetto sportivo. È stata filmata dalle telecamere e vista da un vigile urbano. Non si sa, però, cosa sia successo nelle ore successive, se ha subito messo in atto il tragico intento o se prima ha vagato per la zona. Chi l’ha vista a Dongo il giorno dopo ha davvero visto Francesca? E che fine ha fatto il suo cellulare che ha suonato fino a martedì e poi si è spento, ma ha ricevuto un messaggio una settimana dopo?

Tutte domande ancora senza risposta, bisognerà attendere il resoconto del medico legale per sapere quando la donna é morta e provare quindi a ricostruire le sue ultime ore di vita. «È possibile anche che abbia atteso un giorno, vagando nella zona, prima di togliersi la vita - commenta lo psicologo Giuliano Balgera -. Quella di suicidarsi é una decisione certo non semplice, l’istinto di sopravvivenza prevale, e può capitare che la persona che ha questa volontà prima di farlo cerchi di raccogliere le idee, di ripassare mentalmente la propria vita e tutti i motivi che la spingono al disperato gesto». 

I funerali, intanto, non sono ancora stati fissati. Si attende il nullaosta alla sepoltura della Magistratura comasca per poter fissare la data, nullaosta che probabilmente non arriverà però prima di domani. Mello da giovedì é sotto choc e non riesce a darsi pace. Primo tra tutti il sindaco Fabrizio Bonetti, che è stato sempre in prima linea nelle ricerche durate 18 giorni e a cui erano appese le speranze di ritrovare Francesca sana e salva. «Non ho mai creduto molto alle segnalazioni di chi diceva di averla vista, ma speravo davvero che riuscissimo a trovarla, ci credevo», afferma Bonetti.

di Susanna Zambon