Colorina, 31 ottobre 2013 - Sgomento, incredulità, solidarietà nei confronti della direttrice delle Poste di Colorina, Michela Bonini, 43 anni, indagata dalla Procura di Sondrio per l’ipotesi di peculato, in relazione alla denuncia di alcuni utenti – in prevalenza anziani - per sospetti ammanchi dai conti correnti o libretti postali. Sono i sentimenti, quelli di vicinanza e stima alla postina residente a Forcola la cui abitazione, come del resto l’ufficio, è stata perquisita un paio di giorni fa dai carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Sondrio, di cui è comandante il capitano Claudio de Leporini, che animano gli abitanti del paese adagiato ai piedi delle Orobie che abbiamo ascoltato.

«La conosco da diversi anni – afferma Camilla Zamboni -. Non credo assolutamente che possa avere fatto sparire i soldi di alcuni clienti. Personalmente non ho soldi depositati alle Poste di Colorina, ma quando entro in quell’ufficio per sbrigare pratiche lei è sempre molto gentile, affabile con tutti, molto disponibile e corretta». «Concordo – è dello stesso parere Enrica Cristini, titolare di uno storico negozio di generi alimentari -. Su di lei mai abbiamo sentito una voce negativa. Tutti siamo stati contenti, sino ad oggi, del suo operato. Ora attendiamo con fiducia gli sviluppi delle indagini dei carabinieri».

Si dichiara altamente sorpresa dell’inchiesta che ha investito Michela Bonini pure Angela Varischetti, un’altra casalinga impegnata nella spesa nel negozio della signora Cristini: «Sono sempre andata a ritirare la pensione di mia mamma all’ufficio postale, mai avuto un benchè minimo problema. Se hai bisogno di un consiglio, di un aiuto, Michela Bonini non si tirava mai indietro. Non riesco proprio a credere alla fondatezza di un’accusa del genere a suo carico».

Parole di stupore anche da parte di altri residenti, nella frazione Poira, e in altre voci raccolte fra i paesani di Colorina. «Mi sembra impossibile – dichiara Anna Scarinzi -. L’ho sempre trovata gentile, affettuosa, tanto carina con noi clienti. Metterei una mano sul fuoco, in quanto non temo di bruciarmela. A volte la si vedeva che non stava tanto bene di salute, magari con qualche acciacco, ma tuttavia sempre presente al suo posto di lavoro, pronta a rispondere alle esigenze più varie della clientela. E mi dicono sia pure oggi regolarmente al suo posto di lavoro.

«Mia moglie ed io – aggiunge Domenico Codega – abbiamo risparmi in Posta, ma il mio libretto credo di trovarlo a posto. Qualcuno, forse, può avere commesso un furto quando era lei in servizio e così la colpa è ricaduta su di lei. Appartiene a una famiglia agiata, il marito ha un importante ruolo dirigenziale in un’impresa di Talamona. Non ha certo bisogno di rubare. E’ sempre stata una signora buona, alla mano, svelta nello sbrigare le pratiche. Speriamo, per lei, che si risolva tutto al meglio».

I carabinieri, invece, coordinati dal pm Luisa Russo, lanciano un appello: «Controllate bene i vostri conti. Se avete sospetti di ammanchi non esitate a presentarvi in caserma per chiedere che venga fatta chiarezza». Poste sottolinea che, qualora venissero riscontrate delle irregolarità, assicurerà il rimborso delle somme versate ai clienti.

di Michele Pusterla