Tresivio, 20 settembre 2013 - L’immancabile cappellino in testa, appassionato di motori come il padre Albino, Ivano Castelli, 46 anni, è uno degli ex baristi più conosciuti del capoluogo. Infatti ha cambiato vita e si è scoperto agricoltore, coltivando goji, una pianta “elisir di lunga vita”. Ha gestito prima il bar Millemiglia, alle porte del capoluogo, poi un altro esercizio in via Piazzi. «Ben 25 anni dietro al bancone - ricorda - Ho sempre cercato di fare il meglio. Ho dato tutto». Oggi collabora con la moglie Francesca Moretti, titolare dell’azienda agricola “La Chicca” (Punto Campagna Amica - Coldiretti, a Tresivio). «E’ tutta un’altra vita, all’aria aperta e la sera posso finalmente stare in famiglia con i miei figli».

Castelli si occupa principalmente di vendita di piante e ha creato un vivaio di essenze rare sfruttando anche un terreno agricolo a Ponte. La pianta sulla quale scommette e dalla quale ha più soddisfazione è il goji, tanto che è diventato un punto di riferimento in Italia con visite di interessati da tutta la Penisola. Sulle pagine Web scherzosamente è detto il «dottor goji». «Con il mio furgone giro le principali fiere di settore. La domenica percorro anche 500 chilometri. E’ stancate, ma sono felice». C’è infatti molto interesse per l’arbusto a foglia caduca che viene dal Tibet per la sue proprietà antiossidanti. Castelli per questo ha anche contatti con più università italiane di Agraria.

Il goji (Lycium Barbarum) è un arbusto sempreverde che cresce verticalmente, anche fino a 3 metri di altezza. La bacca è caratteristica, di un colore rosso acceso; assomiglia ad una ciliegia rimpicciolita e allungata, con un gradevole gusto dolce («da non confondere con il Lycium Chinensis, che è amaro e asprigno e ha la foglia più tozza. Il Barbarum ha invece una foglia allungata e fine»). «Le bacche di goji contengono 18 aminoacidi, vitamina E, e 500 volte la quantità di vitamina C di quella contenuta nelle arance. Vitamine B1, B2 e B6 che facilitano la costruzione di nuove cellule e il funzionamento del sistema nervoso. E’ consumato anche da vip, come la cantante Madonna che ne vanta le qualità. In Italia è apprezzato da Jovannotti». Il goji è in commercio in forma di frutto essiccato o succo.

L’azienda agricola La Chicca sta infatti collaborando per creare un succo di mela e goji con una ditta della Bassa Valle. Per Castelli il goji è una delle coltivazioni più produttive. Vende le piante originali di Licyum Barbarum di varie età e fornisce nei periodi di raccolta anche il frutto fresco. Nei restanti periodi dell’anno commercializza le bacche secche e prodotti inerenti forniti da aziende certificate dalla Comunità Europea. Dal 2013 l’azienda di Tresivio produce «il goji nero da seme, inesistente in Italia e raro in Europa, che ha grande interesse nel campo farmaceutico. Il nome botanico esatto è Lycium Ruthenicum».