Sondrio, 14 marzo 2013 - Nuova trasferta americana per l’europarlamentare valtellinese Fiorello Provera, vicepresidente della commissione Affari esteri del Parlamento europeo, a sei mesi dal suo intervento a Washington al Congresso degli Stati Uniti. Nei giorni scorsi Provera ha partecipato a una conferenza sulle politiche europee e americane nei confronti dell’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite che assiste cinque milioni di rifugiati palestinesi. La conferenza si è svolta presso l’Harvard Club di New York, organizzata dal Middle East Forum, organismo che si occupa delle tematiche connesse alla convivenza tra israeliani e palestinesi in Medio Oriente.

La conferenza rappresenta la prima tappa di una campagna internazionale che intende approfondire ruolo e competenze dell’attuale mandato dell’UNRWA e promuovere un controllo più efficace sulla gestione delle risorse destinate a questa agenzia. “A differenza di quanto avviene per tutti gli altri rifugiati del mondo, lo status di rifugiato è concesso dall’UNRWA a tutti i discendenti dei profughi palestinesi del conflitto mediorientale del 1948, passati dagli originari 700mila agli attuali cinque milioni” si legge in una nota stampa diffusa dall’europarlamentare. “L’Unione europea è il maggior donatore multilaterale dell’agenzia con 1,2 miliardi di euro stanziati tra il 2000 e il 2011. Una cifra enorme – evidenzia l’europarlamentare Provera – frutto dei versamenti degli Stati membri, per assistere rifugiati che rifugiati non sono più, considerato che i discendenti, ai quali viene riconosciuto questo status, sono nel frattempo diventati cittadini dei Paesi che li ospitano. Un altro elemento discutibile, che rappresenta un ostacolo al processo di pace in Medio Oriente – segnala Provera - è l’insegnamento che viene impartito nelle scuole gestite dall’UNRWA, nelle quali si prospetta ai giovani palestinesi il “diritto al ritorno” in Israele, di per sé irrealizzabile e improponibile per ragazzi nati e cresciuti lontano dalla Palestina”.

Tra i partecipanti alla conferenza, oltre al presidente del Middle East Forum Daniel Pipes e al direttore Steven J. Rosen, figuravano autorevoli figure internazionali quali Michelle Bachmann, membro del Congresso, Einat Wilf, deputato alla Knesset, il parlamento israeliano, Ron Prosor, ambasciatore d’Israele presso le Nazioni Unite e l’ambasciatore americano Joseph Rees.