Verceia, 2 gennaio 2013 - “Al paese dove siamo nati e abbiamo vissuto”, con questa dedica i coniugi Ottavio Olivieri e Anna Ghelfi, in collaborazione con il professor don Remo Bracchi, hanno dato alle stampe il “Dizionario etimologico del dialetto di Verceia”. Il volume, che si avvale della prefazione di Max Pfister, tra i più autorevoli studiosi di linguistica italiana, è stato presentato alla cittadinanza in occasione di un incontro promosso dal Comune di Verceia presso l’Hotel Saligar e ha incontrato una grande partecipazione della comunità verceiese, sentitamente legata alle sue radici.

 

“Il bric è un dialetto lombardo che sta progressivamente scomparendo” ha osservato Olivieri che ha ricoperto la carica di sindaco di Verceia per due mandati. “Io e Anna abbiamo iniziato a raccogliere i vocaboli dialettali nel marzo del 2003, confrontandoci e chiedendo informazioni ai nostri compaesani più anziani. Il nostro dialetto è come un vaso prezioso che, formatosi nel tempo, si è rotto e con questo libro abbiamo cercato di ricomporre i suoi cocci, nel tentativo di avvicinarci il più possibile all’originale”. Il dizionario, oltre ad annotare per iscritto i vocaboli bric, completi delle note fonetiche e accompagnati da brevi racconti, propone al suo interno anche un’interessante raccolta di proverbi, preghiere e filastrocche e una serie di immagini che contribuiscono a descrivere gli arnesi, i giochi e i costumi del paese.

 

Alla serata hanno inoltre partecipato gli amministratori del Comune di Verceia e i rappresentanti istituzionali di Provincia di Sondrio, Comunità montana Valchiavenna e Consorzio Bim che hanno contribuito a rendere possibile quest’opera. “Il dizionario fissa qualcosa di importante che rischiavamo di perdere ed è una bella emozione vedere così tanta gente”, ha commentato il sindaco di Verceia Luca Della Bitta. Con quest’opera salgono complessivamente a nove i dizionari dialettali dell’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese, impegnato nella valorizzazione del dialetto e delle tradizioni locali.
 

di Davide Tarabini