Sondrio, 23 ottobre 2012 - Sondrio e Lecco assieme: questa l’ultima ipotesi scaturita dai palazzi romani che, da ieri, è all’attenzione delle realtà locali interessate che vedono così sovvertita la mappa disegnata in regione Lombardia. La Provincia di Monza e Brianza non resterebbe infatti da sola, ma verrebbe accorpata a Como e Varese. Si continua tuttavia a ventilare la possibilità di una deroga per le Province “interamente montane” di Sondrio e Belluno, ma, in questo caso, ci sarebbe da ricollocare Lecco che rischia di restare subalterna alle ben più forti realtà confinanti. Con Sondrio, invece, il capoluogo lariano avrebbe la supremazia.
Per ministro Filippo Patroni Griffi, la cartina geografica riproposta, sarebbe quella ideale e non ci sarebbe più nulla da fare neppure per Sondrio e Belluno. Non la pensano così, invece, gli amministratori direttamente interessati che giovedì terranno una conferenza stampa nel capoluogo alpino del Veneto: vi parteciperanno il sindaco di Belluno (perché la Provincia è commissariata, ndr), e, per Sondrio, il presidente Massimo Sertori e il sindaco Alcide Molteni.
«Sappiamo benissimo come la pensa il ministro – ribadisce Sertori che è anche presidente dell’Unione delle Province lombarde – ma continuiamo ad affermare le peculiarità dei nostri territori interamente montani, una convinzione che siamo pronti a sostenere sino all’ultimo, a conferma di una volontà popolare testimoniata dalla raccolta di migliaia di firme e dai successivi passaggi nelle sedi deputate sino alla Regione. L’elemento di novità emerso nelle ultime ore è che, nel giugno 2013 si scioglieranno i consigli provinciali e le Province saranno commissariate. Di conseguenza, visto che le elezioni politiche si terranno in primavera, mi pare di cogliere l’indicazione che l’attuale governo è intenzionato a cambiare, ma, per quanto riguarda il sistema elettorale, intenda demandare l’argomento al prossimo governo: sui confini geografici Roma intende proseguire sulla strada sin qui percorsa, ma, in questa fase, da parte nostra, è bene mantenere la calma muovendoci con cautela.
Ci limiteremo dunque a indire la conferenza stampa congiunta con Belluno. Se a quell’incontro parteciperanno anche i consiglieri regionali del Veneto, sarà della partita anche il consigliere lombardo Ugo Parolo. Quello che più preoccupa, e che ribadiremo in quella sede, è che vengano tagliati servizi essenziali per i nostri territori di cui abbiamo estrema necessità proprio perché siamo interamente circondati dalle montagne». Se le Province diventeranno enti di secondo livello, dunque, i consiglieri non saranno eletti dai cittadini ma dai consigli comunali. La questione passerà a giorni al vaglio della Corte costituzionale. I voti, comunque, saranno “ponderati” così che i piccoli comuni non abbiano un peso uguale a quelli più grandi.
di Paride Dioli
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