Sondrio, 28 agosto 2012 - Sono state impiegate diverse ore per effettuare l'autopsia all'obitorio dell'ospedale di Sondrio sul cadavere della maestra 60enne Loredana Vanoi, uccisa sabato scorso nella sua villa in viale Milano, non lontano dal centro deel capoluogo della Valtellina dal suo compagno, Giuseppe Merlini, 65 anni, originario di Milano e residente a Mandello del Lario (Lecco), ora in carcere con l'accusa di omicidio volontario.

Dall'autopsia sono emerse lesioni inferte con una punta, compatibili con una coltellata. Non si sa ancora con precisione quale possa essere stata la seconda arma usata dall'assassino (se un coltello, un punteruolo, una lama o altro), ma la Squadra Mobile nell'alloggio teatro dell'omicidio ha sequestrato diversi oggetti, oltre al trofeo sportivo con basamento in similmarmo sicuramente usato per fracassare il cranio alla maestra.

Attraverso le lesioni riscontrate nell'autopsia e alla macchia di sangue rilevata dalla Polizia Scientifica sul muro della camera da letto della vittima si potrà ricostruire con maggiore precisione la direzione dei colpi, le armi usate per uccidere l'insegnante e la successione temporale delle ferite.

Il pm titolare dell'inchiesta, Elvira Antonelli, ha intanto categoricamente escluso che la Procura intenda chiedere di sottoporre l'arrestato a perizia psichiatrica, ritenendolo pienamente lucido al momento del fatto. La perizia, tuttavia, potrebbe essere chiesta dall'avvocato dell'uomo e anche dal gip Pietro Della Pona. I funerali della donna si svolgeranno giovedì a Sondrio.