Traona, 20 ottobre 2010 - Un'altra bufera giudiziaria si è abbattuta nel Morbegnese - dopo quella clamorosa che nei mesi scorsi aveva azzerato i vertici della Cm e di "Eventi Valtellinesi" con gli arresti di Silvano Passamonti e Luca Spagnolatti e di altre 5 persone con ruoli e responsabilità in altri enti e studi professionali anche privati - dove ieri mattina è stata effettuata una raffica di perquisizioni e di sequestri di documentazione a carico del sindaco di Traona, Marco Belli, del suo vice Maurizio Papini e del tecnico comunale Gianni Azzalini (origini di Buglio, casa nel capoluogo, 58enne), del segretario comunale Franco Gusmeroli (morbegnese già finito ai domiciliari nella recente inchiesta sulla Cm in relazione ai terreni ceduti a Cercino e da diverse settimane tornato libero).
La Procura di Sondrio - come anticipato nell’edizione di ieri de «Il Giorno» - ha sguinzagliato di buon’ora una cinquantina fra finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Sondrio, investigatori della Squadra Mobile e pubblici ufficiali della Polizia Giudiziaria a perquisire uffici pubblici, auto e sedi di imprese edili. Sono state complessivamente 17 le persone a ricevere la sgradita visita, indagate dal procuratore capo Fabio Napoleone in stato di libertà e a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di varie ipotesi di reato: corruzione, abuso d’ufficio, falsità materiali e ideologiche, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, frode nelle pubbliche forniture, falsità materiali e ideologiche commesse da pubblici ufficiali, turbativa d’asta e peculato.
Nel mirino sono finiti anche i sopralluoghi a suo tempo fatti da Lucio Tavelli, 54 anni, residente a Mese, dipendente del Servizio Territoriale della regione Lombardia di Sondrio (detto Pirellino) per il riconoscimento della cosiddetta "somma urgenza" e per progetti di "pronto intervento" da eseguire per conto del Comune di Traona e "assegnati a imprese edili - si legge nel mandato di perquisizione firmato dal dottor Napoleone - nonchè a studi tecnici di progettazione riconducibili a soggetti compartecipi all’associazione a delinquere in questione e a terzi estranei all’associazione". Il funzionario regionale è quindi indagato per l’ipotesi di falsità materiali e ideologiche poichè, unitamente al tecnico comunale Azzalini e al traonese 56enne Sergio Della Matera (quest’ultimo nelle vesti di responsabile dell’ufficio Ragioneria/Tributi) "nella condotta formavano atti in tutto o in parte falsi al fine di legittimare l’effettiva necessità di eseguire i lavori pubblici in “somma urgenza”".
L’imputazione di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche è contestata agli imprenditori edili Arnaldo Giumelli, 49 anni, Camillo Ferrè, 32 anni, e Claudio Pensa, traonese di 42 anni, rispettivamente in qualità di legale rappresentante della "Giumelli Costruzioni Srl" con sede a Traona, di legale rappresentante della "Ferrè Camillo Snc" con sede a Rogolo e della ditta individuale "Claudio Pensa". I tre - sempre secondo la ricostruzione compiuta dalla Procura - nell’ambito dei lavori in "somma urgenza" riconosciuti al Comune di Traona mediante la condotta fraudolenta dei pubblici ufficiali avrebbero ottenuto l’affidamento diretto di detti lavori mediante artifizi e raggiri che inducevano in errore l’ente pubblico erogante il contributo d’urgenza.
Per altri imprenditori, invece, Camillo Carnazzola, 60 anni, originario di Colorina, e Gabriele Carnazzola, 37 anni, entrambi residenti a Sondrio, gli inquirenti prospettano la frode nelle pubbliche forniture perchè nell’esecuzione di contratti di fornitura con l’ente pubblico avrebbero commesso il reato utilizzando materiali di qualità o di quantità inferiore rispetto a quella prevista nel contratto. I due Carnazzola, come pure il sindaco Belli, il vice Papini, il segretario Gusmeroli, il progettista di opere pubbliche Carlo Contessa, 50 anni, di Dubino, gli imprenditori Carmine Albiniano, 57 anni, di Campodolcino (servizio di autotrasporto con pulmini), Carlo Invernizzi, traonese di 38 anni, e il morbegnese Diego Fattarina, 67 anni, quest’ultimo legale rappresentante delle società «Max-Far Srl» e «Ponte di Ganda Srl» (e altre società a lui riconducibili), sono invece sotto inchiesta per l’ipotesi di turbata libertà degli incanti "poichè con promesse, collusioni o altri mezzi fraudolenti turbavano le gare nei pubblici incanti indette per l’amministrazione comunale di Traona".
Le posizioni più pesanti appaiono quelle del sindaco Belli ("Mi dispiace, ma non intendo rilasciare alcuna dichiarazione", si è limitato a dire il primo cittadino interpellato da «Il Giorno»), del vice Papini e del tecnico comunale Azzalini indagati anche per corruzione perchè nel rilascio di permessi di costruzione o autorizzazioni a favore di Fattarina e dei due Carnazzola, questi ultimi per l’omonima Carnazzola Spa, Italmineraria Srl e Presio Costruzioni Srl, avrebbero accettato dai costruttori "denaro o altre utilità o comunque accettandone la promessa anche sotto forma di successivi affidamenti di incarichi per la progettazione o realizzazione di lavori per conto delle stesse società poichè il Belli, l’Azzalini e il Papini (i primi due sia direttamente che mediante l’interposizione dei rispettivi figli) svolgono libera professione di progettisti e operano in attività di impresa nell’ambito dell’edilizia". Gli altri indagati per accuse minori sono Fabio Bonomi, classe ’77, residente a Piateda, e Claudio Gianoli (direttore lavori), 46enne, residente a Morbegno.
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