La Pro Sesto prenota Maldini

Nell'1-0 con il Chieri Christian in tribuna col padre Paolo: l’arrivo in settimana

Paolo  e Christian Maldini (20 anni) ieri  in tribuna allo stadio Breda

Paolo e Christian Maldini (20 anni) ieri in tribuna allo stadio Breda

Sesto San Giovanni (Milano), 23 gennaio 2017 - La Pro Sesto batte il Chieri e aggancia il quinto posto insieme al Borgosesia, ribadendo di voler abbandonare le retrovie per andare in prima linea alla conquista della qualificazione playoff. Un’operazione alla quale dovrebbe contribuire anche un acquisto dal cognome illustre. In tribuna allo stadio Breda c’erano anche Paolo Maldini e il figlio 20enne Christian, in predicato appunto di passare al club biancoceleste in settimana. Un "reclutamento" agevolato dalla conoscenza tra l’ex capitano rossonero e il presidente sestese Gabriele Albertini, fratello minore dell’ex centrocampista milanista Demetrio.

Christian, difensore centrale, già tesserato per una società maltese di serie A e ora svincolato, nei giorni scorsi era stato indicato come possibile rinforzo del Lecco. "Ma era – ha specificato papà Paolo – una bufala". L’ex difensore della nazionale ha specificato come la "Pro Sesto sia una società ambiziosa: per Christian l’obiettivo è giocare per crescere".  "Christian – commenta il tecnico sestese Alessio Delpiano – è un ragazzo in gamba che viene a darci una mano. C’è da sostituire l’infortunato Alessandro Cortinovis. La società sta facendo ancora uno sforzo per allestire una rosa competitiva".

A fare la differenza tra Pro Sesto e Chieri era nella ripresa un gol del bomber Fabio Cristofoli. L’azione decisiva era innescata da un rinvio sbagliato del 17enne portiere Galante, all’esordio in serie D. Di Renzo era lesto a impadronirsi del pallone per smistarlo a Cristofoli, a sua volta pronto a sfruttare l’opportunità per realizzare l’11° gol stagionale. La riscossa della formazione piemontese era poi complicata dalla successiva espulsione di Poesio, messo fuori gioco al 26’ dalla seconda ammonizione. Al 41’ era così Benedetto a impedire il raddoppio, intercettando una conclusione tentata da Di Renzo.