Sesto, tra Arturi e Geas un matrimonio infinito

Basket femminile, la capitana rinnova col club rossonero per la diciassettesima stagione

Giulia Arturi

Giulia Arturi

Sesto San Giovanni (Milano), 5 giugno 2019 - "Per me  il nome di questa società è magia: non si esce mai dal mondo di Harry Potter, nemmeno da adulti. Per questo sono ancora qui". La favola è quella di Giulia Arturi, il mondo fantastico il Geas Basket, il luogo Sesto San Giovanni. Un microcosmo dove tutto appare magico, tanto da portare la capitana della società giessina a rinnovare il contratto. E per lei sarà la diciassettesima stagione consecutiva in maglia rossonera da atleta senior.

Nell'era in cui gli sportivi sono visti come mercenari, alla perenne rincorsa di soldi e fama, lei ha deciso di fermarsi a Sesto San Giovanni. Un unicum incredibile in un mondo spesso fin troppo facilmente etichettabile: "La verità è che ho ancora dentro lo stesso entusiasmo divertito che sentivo quando sono arrivata al Geas da bambina", ricorda Giulia Arturi. Una carriera già encomiabile, un legame che di certo non necessita di chiarimenti. Diciassette anni (più due nelle giovanili) per una Arturi che rappresenta la quintessenza dell’anima Geas: figlia della leggenda e hall of famer Rosi Bozzolo, ha vinto uno scudetto juniores 2004 e poi, come giovanissima senior, è stata protagonista della promozione del 2008; ma anche di annate buie, come quelle della rinuncia al massimo campionato e della ripartenza dalla A3, fino alle recenti e sofferte annate di dominio nel campionato cadetto con relativa risalita in A1. Tanti anni, tanti cambiamenti: l’unica costante lei, Giulia Arturi. Un faro sempre acceso, anche nei momenti più cupi: Mvp del campionato sia in A3 che in A2, quattro promozioni (tre dalla A2 alla A1, una dalla A3 alla A1) e in sei stagioni in A1, che diventeranno ora sette: "Il curriculum di Giulia parla da sé - il commento di coach Cinzia Zanotti - è la nostra giocatrice d’eccellenza, la nostra capitana". Dunque, si ricomincia: "Ripartiamo da lei - prosegue ancora la coach - essendo la giocatrice con maggior esperienza e militanza il suo ruolo sarà anche quello di abbracciare un po’ il gruppo e condurlo lungo il campionato".

Giulia, intanto, gongola e si prepara alla sua stagione numero 17 da atleta della prima squadra: in barba alla scaramanzia, verrebbe da dire. Playmaker, classe 1987, già nazionale giovanile, assoluta e universitaria nel 3vs3, il suo diktat è continuare ad essere protagonista: "Perché ancora non mi è passata la voglia di vincere", ammette Giulia, esempio di attaccamento alla maglia ma anche figlia perfetta che tutti vorrebbero: perché fuori dal parquet di gioco, ha portato a casa anche una laurea magistrale in Scienze della comunicazione e in Scienze sociali, oltre ad un’avviata carriera da giornalista sportiva professionista.