Sesto, caso Sardone: Romaniello annuncia un passo indietro

Il consigliere resta candidato nella lista del Pd. "Se la polizia accerterà l'aggressione, mi dimetterò dall'aula nel caso in cui venissi eletto"

Vito Romaniello del Pd

Vito Romaniello del Pd

Sesto San Giovanni (Milano), 2 maggio 2017 – Il Pd non esclude dalla lista Vito Romaniello, che però getta un'ipoteca sul suo futuro in consiglio comunale dopo essere stato accusato di aver storto un braccio a Silvia Sardone durante la diretta di Rete4 di sabato 29 aprile. "E' evidente che, se dovesse essere accertata l'aggressione, non potrò più stare tra i banchi del consiglio comunale – scrive Romaniello in una nota ufficiale -. D'accordo con il Pd sestese, rassegnerò immediatamente le mie dimissioni nel caso venissi eletto nelle elezioni amministrative di giugno". Romaniello, tuttavia, conferma la sua versione dei fatti: non ha colpito la consigliera milanese di Forza Italia, compagna del candidato sindaco del centrodestra Roberto Di Stefano, ma al contrario è stato lui vittima di insulti e strattonamenti. "Domenica 30 aprile alle 8,40 mi sono presentato presso gli uffici della polizia di Stato di Sesto per sporgere querela per diffamazione nei riguardi Roberto Di Stefano. Dichiaro di non aver assolutamente aggredito la signora Sardone. Alla polizia ho anche consegnato le mie riprese video a supporto della mia tesi, disponibili sul mio profilo Facebook. Sono un uomo che crede nelle istituzioni e per me il rispetto della persona viene prima di ogni altra cosa. Me lo hanno insegnato i miei genitori, l'ho rafforzato nella mia esperienza nell'Arma dei carabinieri". Laura Lana