Cinisello, l’anno nero del commercio: meno trentanove vetrine

Il Comune corre ai ripari con due bandi dedicati agli esercenti vecchi e nuovi

L'obiettivo è rilanciare il commercio

L'obiettivo è rilanciare il commercio

Cinisello Balsamo (Milano), 28 febbraio 2018 - Fa segnare quota -39 l’anno nero del commercio cinisellese. Il tessuto commerciale della città ha visto spegnersi ben 39 vetrine, raggiungendo un minimo storico di di 340 esercizi commerciali aperti. Mai erano stati così pochi, se si pensa che solamente 15 anni fa erano ben al di sopra dei 600 i negozi registrati alla Camera di commercio. Tutta colpa della crisi e dei grandi centri commerciali? Forse non è proprio così. Perché negli ultimi anni anche le grandi superfici hanno sofferto non poco. Inoltre, da due anni non è più presente la minaccia di un grande centro commerciale come Auchan che, chiudendo i battenti per ristrutturazione, non sembra aver dato ossigeno ai negozi di vicinato. La questione commercio a Cinisello è più complessa e riguarda non soltanto la contrazione della domanda dovuta alla crisi economica, ma anche e soprattutto la necessità di ridefinire un modello commerciale che in molti casi è superato.

"Ci sono i negozi premiati domenica sera con il riconoscimento delle cosiddette Botteghe storiche che dimostrano di saper reggere nel tempo e di saper evolvere, ma ci sono anche molti negozi che aprono e chiudono in continuazione perché non hanno le idee chiare – spiega l’assessore al Commercio Andrea Catania – Noi abbiamo deciso di sostenere chi ha idee buone e dimostra di saper fidelizzare i clienti". Il Comune si prepara a lanciare due bandi che metteranno a disposizione fondi proprio per i negozi di vicinato. Il primo punta a promuovere l’apertura di attività innovative nei negozi oggi sfitti. "Offriamo contributi spese fino a 20mila euro a quegli operatori che ci proporranno idee commerciali innovative e moderne in grado di far vivere i negozi oggi vuoti – spiega Catania – Poi abbiamo pensato a un bando che servirà invece a favorire l’ammodernamento dei negozi già esistenti". Il secondo bando mette in palio finanziamenti fino a 10mila euro per l’ammodernamento della vetrina, dell’insegna e dei sistemi tecnologici dei negozi già esistenti.

Le due iniziative saranno approvate dalla giunta comunale già la prossima settimana. Tuttavia, è chiaro che lo scenario appare più grave e complicato. C’è da ridefinire un modello urbanistico che incentivi i cittadini a tornare a passeggiare e a fare shopping in città. C’è da prepararsi a far fronte al nuovo sconvolgimento che avverrà tra due anni, quando il centro commerciale Auchan riaprirà ancora più grande. Probabilmente c’è da ridefinire un modello di servizi a supporto dei negozi, che oggi non esiste.