Sesto, i vent'anni del cineteatro Rondinella: "Scommessa ardita ma vincente"

Gli auguri anche dal regista Silvio Soldini, che prese spunto per il suo "Pane e tulipani" da un incontro nella sala d'essai

La rassegna "Cinemamme" con bebé al seguito

La rassegna "Cinemamme" con bebé al seguito

Sesto San Giovanni (Milano), 26 ottobre 2016 - «Vent'anni fa, quando siamo entrati, non ci davano più di qualche settimana di vita», dice Gianluca Casadei mentre festeggia l’anniversario del cineteatro Rondinella insieme agli amici e agli spettatori di ieri e di oggi. «Abbiamo fatto delle scelte precise, ardite, controcorrente per l’epoca: volevamo fare un cinema d’essai. Prima che operatori culturali, siamo appassionati di cultura». Non solo intrattenimento, ma riflessione. Non solo un luogo di fruizione ma un punto di incontro. «L’intuizione è stata capire che questa sala polivalente potesse essere un posto dove recuperare le relazioni faccia a faccia».

E la faccia i 60 volontari e dipendenti di Cgs Rondinella e cooperativa Fuorischermo ce l’hanno sempre messa. «Siamo diventati riconoscibili. Sono stati vent’anni di incontri infiniti. Con una discreta capacità di rigenerazione e rinnovamento dalla nostra parte e anche del pubblico», sottolinea Giuseppe Borroni. Coerenza, identità, appartenenza, per una sala «di resistenza». Perché, come ricorda Felice Cagliani, ex vicesindaco ma da sempre animatore della Rondinella e della sua parrocchia, «le difficoltà non sono mancate: i rapporti con la proprietà, l’avvento dei multiplex, la digitalizzazione. Questa sala è importante soprattutto per questo pezzo di città. È un presidio culturale che va tutelato e sostenuto».

Il cinema di viale Matteotti è stato il primo promotore del dialogo interreligioso, delle riflessioni sul ruolo della donna, degli approfondimenti sui conflitti internazionali. «Abbiamo cercato di dare un’anima al territorio. Siamo stati un’onda culturale - commenta Davide Tonet -. Abbiamo dimostrato che si può fare una sana economia basata sulla cultura. Siamo entrati in un tunnel in cui non c’era nessuna luce e abbiamo scoperto di non essere soli in quest’avventura incosciente. Grazie a chi ci ha scelto».

Oltre 60mila persone all’anno, con punte di 64mila. Un record per una monosala con una programmazione d’autore. «Ho iniziato a collaborare due anni fa, ma mi sento ancora uno spettatore - racconta Simone Soranna, 25 anni -. Grazie al Rondinella ho preso la patente. Abitavo a Bresso, i miei genitori non sempre erano disposti a venirmi a prendere. E io non volevo perdere una proiezione».

Gli auguri a distanza da Lionello Cerri di Anteo, che da anni collabora con la sala sestese, e da Silvio Soldini, regista di «Pane e tulipani», che prese spunto per il film proprio dopo un incontro al Rondinella e una pizza al Vesuvio.