Bresso, la petizione contro le vasche arriva al Parlamento europeo

Sarà discussa nel 2018, l’Ue intanto ha già chiesto conto alla Regione

I residenti tornano a sperare di far saltare il progetto

I residenti tornano a sperare di far saltare il progetto

Bresso (Milano), 2 novembre 2017 - L'Unione europea non dimentica il Comitato «No Vasca» di via Papa Giovanni XXIII e ne sosterrà la battaglia contro la realizzazione dell’invaso artificiale da 250mila metri cubici nel Parco Nord, in grado di raccogliere le acque del Seveso quando è in piena. Come promesso l’11 luglio, quando una delegazione di residenti fu ricevuta a Bruxelles dalla Commissione Petizioni, il Parlamento europeo ha spedito in queste ore una lettera a Regione Lombardia proprio per chiedere chiarimenti sul progetto che porterebbe al taglio di un bosco di quasi 4 ettari.

Ma non solo. La stessa petizione, dopo essere stata accolta e dopo l’acquisizione della documentazione richiesta al Pirellone, sarà discussa nell’aula parlamentare europea all’inizio del 2018. Il documento, che sottolinea quanto la vasca rappresenti un reale rischio sanitario per il migliaio di abitanti di via Papa Giovanni XXIII e un’evidente alterazione dell’attuale habitat naturale del parco, sarà discusso a Bruxelles, come precisa l’europarlamentare Alberto Cirio del Ppe che ne ha supportato l’iter procedurale: «A Regione Lombardia è stato chiesto un chiarimento sul rispetto delle procedure di Valutazione dell’impatto ambientale e se sono state prese in considerazione forme meno invasive e meno costose per affrontare il problema. Poi, il fatto che la petizione sia stata accolta ci fa ben sperare». Questo ottimismo è, peraltro, giustificato da un precedente: a Retorbido, vicino a Pavia, c’era l’intenzione di costruire un impianto di pirolisi per lo smaltimento di pneumatici: «L’intervento dell’Europa attraverso una petizione è stato determinante per bloccare il progetto. Confidiamo che possa esserlo anche stavolta».

A Bresso torna così la speranza di proseguire la battaglia tra i membri del «No Vasca» dopo che, solo poche settimane fa, il Tribunale superiore delle acque pubbliche ha rigettato il ricorso contro la Valutazione di impatto ambientale (Via) del progetto: «Per prima cosa siamo felici che l’Europa abbia ascoltato le nostre istanze e le nostre motivazioni. – concludono gli abitanti di via Papa Giovanni XXIII – La vasca è devastante per l’ambiente e pericolosa per noi, a causa delle condizioni igienico-sanitarie critiche che si creerebbero. Siamo convinti che l’Europa, competente e sensibile riguardo al tema dell’ambiente e della salute pubblica, possa far comprendere come la distruzione di 4 ettari di verde filtrante non possa essere considerata una soluzione al problema delle esondazioni del Seveso».