Sesto San Giovanni (Milano), 1 giugno 2020 - Nei giorni del lockdown, la Fondazione Comunitaria Nord Milano aveva riaperto gli uffici e prontamente lanciato un bando d’emergenza con cui aveva assegnato quasi 200mila euro di contributi in favore di chi sul territorio stava combattendo contro il virus, soprattutto tra le associazioni di volontariato e le tante realtà sociali locali. In queste settimane gli sforzi della Fondazione per l’emergenza si sono moltiplicati e oggi sono triplicati, giungendo a costituire un fondo che complessivamente ha messo a disposizione dell’ampio territorio del Nord Milano (dal Rhodense al Sestese) una somma di circa 600mila euro, in parte frutto di donazioni private. Un aiuto forse insperato, che si è da subito orientato verso quelle realtà sociali e quelle situazioni che l’emergenza aveva lasciato pericolosamente scoperte.
«Abbiamo cercato di offrire un aiuto rapido e concreto a quelle realtà che durante i giorni della quarantena non hanno potuto fermarsi perché hanno importanti responsabilità sociali, ma si sono trovate in estrema difficoltà – racconta Paola Pessina, presidente della Fondazione Comunitaria Nord Milano – Inizialmente ci è stato richiesto di sostenere gli acquisti di dispositivi di sicurezza e di operazioni di sanificazione, ma abbiamo anche aiutato associazioni di soccorso e permesso l’acquisto di decine di tablet nelle case di riposo e nelle strutture sanitarie per consentire che gli ospiti potessero continuare a parlare con i familiari".
Grazie a una partnership con i soci del Rotary Connette è stato possibile estendere la distribuzione di tablet a diverse strutture sanitarie con risultati sorprendenti dal punto di vista della salute psichica degli anziani ospiti. Col passare dei giorni le richieste si sono maggiormente qualificate e con esse anche la risposta della Fondazione. «Abbiamo notato che molte realtà, soprattutto giovani, hanno risposto alla crisi modificando le loro attività per rispondere alle nuove esigenze – continua Pessina – I nostri contributi sono rivolti a loro. Mi viene in mente il lavoro delle cooperative Grappolo e Serena di Lainate che si sono riconvertite per realizzare mascherine, prima per gli operatori e poi anche per i loro utenti. Stanno studiando soluzioni che possano far accettare le mascherine anche ai disabili che non le sopportano".
Il bando è aperto fino al 15 giugno e deve assegnare ancora fondi per circa 200mila euro. «Ora l’obiettivo è concentrarci soprattutto sui progetti dedicati all’infanzia – conclude Pessina – I bambini hanno affrontato in silenzio tutta questa emergenza e dobbiamo loro strumenti che consentano di vivere un’estate serena in sicurezza". La Fondazione incoraggerà i progetti che nascano dalla collaborazione tra diversi operatori. E nei prossimi mesi sono previsti nuovi bandi che andranno a finanziare proposte per rispondere alle nuove povertà e alla crisi del Terzo settore.