Sesto San Giovanni (Milano), 4 aprile 2018 - Il Comune procederà alla riscossione coattiva delle morosità di canoni e spese relativi alle locazioni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Una procedura talmente articolata, anche per importi dovuti, che si è deciso di agire dividendo la platea dei debitori in diversi gruppi. Il primo gruppo risulta essere quello dei soggetti cessati, vale a dire delle persone che, a vario titolo, non sono più in posizione di affittuari degli alloggi del patrimonio pubblico. Quindi, gli uffici potranno agire anche verso gli eredi. Questo primo gruppo è composto da 242 posizioni, per un monte creditorio vantato dal Comune pari a 1.717.277,68 euro.
La cifra totale della morosità pesa molto di più, quasi tre volte e mezzo. Gli uffici hanno infatti calcolato una morosità complessiva di 5.799.297,50 euro. Il dato è stato già certificato a Regione Lombardia. Così, in modo tempestivo, si vuole recuperare una somma corrispondente al 29,61 per cento del totale del credito delle casse comunali. Il mandato a procedere sarà affidato alla società Abaco S.p.A., assegnataria della concessione per la riscossione coattiva delle entrate comunali. L’operazione era già stata avviata dall’amministrazione di centrosinistra, che due anni fa iniziò a inviare le lettere alle famiglie per il recupero del credito, eseguendo anche le prime decadenze delle assegnazioni. Ora, nelle intenzioni della Giunta, c’è di continuare e spingere sulla manovra. La decadenza degli alloggi è disposta nei casi in cui il Comune e l’Aler accertino la morosità colpevole dell’assegnatario in relazione al pagamento del canone di locazione e del rimborso delle spese per i servizi, per un periodo pari ad almeno 12 mensilità, anche non consecutive, negli ultimi 24 mesi. Con i sindacati, per i casi di morosità incolpevole, era stata prevista un’altra procedura che prevedeva un piano di rientro più soft, da sottoscrivere in 60 giorni.
Il tema della casa continua a essere uno dei più caldi. Solo pochi giorni fa l’Unione Inquilini aveva sfilato in corteo insieme a chi non ha un tetto, chi è sotto sfratto e chi da anni attende un alloggio. «A Sesto ci sono decine di famiglie senza casa alloggiate in situazioni precarie, in coabitazione, grave sovraffollamento, ricoverate in soffitte o box oppure alloggiate in subaffitto o in residence con lo sfratto del Comune sulla testa – denuncia l’Unione Inquilini – Ma esistono anche decine di appartamenti pubblici vuoti: l’Aler ne ha 28 inutilizzati da anni».