Sesto, il vicesindaco Caponi si dimette

L’annuncio con un post su Facebook: «Faccio un passo indietro»

Gianpaolo Caponi

Gianpaolo Caponi

Sesto San Giovanni (Milano), 17 aprile 2018 - Si è dimesso con un post su Facebook Gianpaolo Caponi, per 9 mesi vicesindaco con le deleghe ai Lavori pubblici. Nel pomeriggio di ieri aveva annunciato, sempre tramite social, che avrebbe reso «una dichiarazione» alle 18,30. Poi un altro post per posticipare l’evento alle 20.30 e, infine, alle 20.45 l’annuncio che anticipa quello che accadrà domattina, quando rassegnerà l’incarico al sindaco Roberto Di Stefano. Nel giro di due giorni, si tratta della seconda uscita dalla giunta: venerdì era stata Angela Tittaferrante, ex assessore all’Educazione e ai Servizi sociali non ancora sostituita, a fare da apripista. «La mia esperienza in giunta termina qui. Ho avuto il privilegio di svolgere questo autorevole incarico. Abbiamo accettato un’alleanza con Di Stefano sulla base di un rapporto leale e ispirato a un progetto per la città con un programma condiviso e innovativo. A quasi un anno dal voto abbiamo assistito a un impoverimento degli obiettivi e all’inasprimento delle tensioni con la città rimasta sin qui inascoltata».

Parole quelle del presidente di Sesto nel Cuore che rimandano a quelle già espresse da Tittaferrante, altro esponente di spicco della civica. «Nonostante questo, nella ricerca di un difficile confronto con il sindaco, ho mantenuto sempre un comportamento corretto votato a cercare di condividere insieme le migliori soluzioni. Il sogno che abbiamo di costruire una città dialogante, basata sulla ricerca delle soluzioni ai problemi concreti dei cittadini, e lontano dalle contrapposizioni partitiche-elettorali, è venuto meno per il prevalere di altre logiche. Non riuscendo a determinare scatti in avanti sulla strada di un miglioramento dell’azione di governo, inascoltati e accantonati i nostri valori, non posso far altro che un passo indietro per compierne due in avanti». Caponi annuncia che non chiederà deleghe in sostituzione alle sue e a quelle della collega. «Nessun assessore presente o futuro potrà arrogarsi quindi l’onore di rappresentare in giunta Sesto Nel Cuore». Una stoccata all'assessore  al Commercio Maurizio Torresani, tra i fondatori di Sesto nel Cuore e figura di riferimento di Identità Civica, il nuovo gruppo nato in consiglio comunale dalla fusione e trasformazione di Per Caponi Sindaco e Cittadini di Sesto. A oggi Di Stefano non ha più la maggioranza in aula per un consigliere, anche se nell’aria ci sono nuovi passaggi e diversi sono i civici che si dicono fedelissimi del sindaco. Il rischio è di inziare un tormentone alla colognese, con la giunta sotto scacco - e ricatto - per trovare i numeri e l’appoggio a ogni seduta. I rumors parlano di un sindaco stupito, che solo poche ore prima avrebbe ricevuto la richiesta di un semplice rimpasto di deleghe, con lo Sport e il Bilancio da “passare” al vicesindaco.