Sesto, il divertimento parla un po' cinese

Sta aprendo in città il "Queen of Milan", un complesso con un moderno disco-pub, sale karaoke, ristorante e un albergo creati da due giovani imprenditori orientali

Il nuovo complesso Queen of Milan ospita un disco pub, un albergo e un ristorante

Il nuovo complesso Queen of Milan ospita un disco pub, un albergo e un ristorante

Sesto San Giovanni (Milano), 18 agosto 2016 - Ad accogliere i clienti all’ingresso un doppio maxi schermo che proietta in continuo immagini di ballerine bellissime. In sala si è accolti da una pioggia di luci a led, proiettori stroboscopici e video giganti in continuo movimento per un gioco di luci e colori che non concede tregua nemmeno per un secondo.

"L’avete mai visto in Italia un locale così?", domanda Alessio, che porge il benvenuto. “No che non lo avete mai visto, perché in Italia non c’è. Lo abbiamo realizzato noi per la prima volta". E questa è soltanto una parte della ricetta segreta con la quale Alessio Hu e il suo socio Michele Chen, cinesi 33enni di una generazione cresciuta in Italia, puntano a conquistare Sesto San Giovanni. Questi due giovani imprenditori cinesi sono i titolari del “Queen of Milan”, un complesso che ospita il disco-pub, ristoranti e albergo che in modo improvviso e inatteso è piombato sulla zona industriale di via Venezia, rompendo quel destino di degrado e abbandono cui pareva inesorabilmente destinata. Hanno preso in affitto l’intero edificio ex industriale che sorge accanto all’ex incubatore Lib (oggi abbandonato e sbarrato) e a pochi passi dal polo artistico del Mil e del Carroponte. Lo hanno ristrutturato solo parzialemente e dotato di una insegna che durante la notte risplende anche da lunga distanza. A metà agosto, proprio mentre la città appare deserta e assopita, hanno dato il battesimo alla prima delle loro creature. La più irriverente e tecnologica, un disco pub che punta ad attrarre mille persone ogni sera. A fine settembre seguirà l’apertura di un ristorante per cerimonie, di un complesso di sale per il karaoke e di un hotel con 22 camere.

In un gioco quasi perverso, i due giovani puntano ad accrescere l’influenza cinese in città realizzando un complesso di servizi ricettivi di gran moda in Cina, ma completamente ispirato alle linee architettoniche occidentali. Pochi riferimenti alla tradizione cinese, se non nei dragoni color oro che luccicano sui due lati della porta d’ingresso. Tante, invece le scritte in lingua cinese che danno quasi la sensazione di immergersi in una dimensione geografica lontana e incomprensibile. "In Cina questi locali sono di gran moda – racconta Alessio – Non si tratta di una discoteca, ma di un pub nel quale mangiare, bere una birra e se si vuole anche ballare, in un ambiente accogliente e tecnologico". Per Michele e Alessio si tratta dell’ultima frontiera del divertimento tecnologico che in Italia è ancora inedito. "Se avessimo aperto un pub normale chi sarebbe venuto da noi? - domandano -. Invece, questo è un locale unico nel suo genere, quindi ci aspettiamo che vengano in tanti". Barman, cubiste, dj e addetti alla sicurezza, attualmente al lavoro sono state chiamate otto persone, in maggioranza italiani. Ma Alessio assicura che in autunno diventeranno più di 20.

Le prime serate di metà agosto rappresentano una sorta di prova generale, alla quale hanno subito risposto centinaia di giovani cinesi in arrivo soprattutto da Milano. «Siamo aperti a una clientela internazionale – precisa Alessio – Del resto siamo vicini al Carroponte e a un passo da Milano. Ci sono tanti giovani cinesi che ci hanno già conosciuti attraverso la chat che ci unisce. Ma crediamo che da settembre la clientela sarà più varia». La sensazione è che il folto e spesso facoltoso movimento della gioventù cinese di Milano possa trovare casa in questo luogo, lontano da abitazioni e dalle rigidità dei quartieri milanesi.