Sesto, buco da 21 milioni nel bilancio

Il sindaco Di Stefano accusa i predecessori del Pd e porterà gli atti in Procura e alla Corte dei Conti

Il sindaco Di Stefano durante la conferenza stampa

Il sindaco Di Stefano durante la conferenza stampa

Sesto San Giovanni (Milano), 19 aprile 2018 - Il sindaco di Sesto San Giovanni,  Roberto Di Stefano, ha annunciato la decisione di presentare gli atti in Procura, oltre che alla Corte dei Conti, per il «possibile taroccamento del bilancio» da parte di chi lo ha preceduto. 

Secondo Di Stefano, primo sindaco di centrodestra dal dopoguerra della cittadina alle porte di Milano, il Comune ha «un disavanzo complessivo di 21.467.119,15 euro». Nel 2015 c'era infatti un 'bucò di poco superiore agli 8 milioni 200 mila euro, per cui è stato deciso «un ripianamento in trent'anni per la cifra di 304.641,39 euro all'anno».

Ma l'esercizio 2017 si chiude con ulteriori 13.241.801,81 euro di disavanzo. E questo senza contare i mancati pagamenti ai fornitori. Il motivo principale, secondo Di Stefano, è il calcolo del fondo crediti di dubbia esigibilità, cioè i soldi che i Comuni devono accantonare per coprire crediti che difficilmente riusciranno a riscuotere. Il fondo si calcola sulla media dei crediti riscossi negli ultimi cinque anni e la precedente giunta nel 2016 aveva dichiarato di aver riscosso il 73% (e quindi accantonava il restante 27%) ma, secondo una nota del Comune di Sesto, «la media di riscossione degli ultimi 5 esercizi è pari al 26,96% » e quindi la somma da accantonare è oltre il 70%. «La situazione finanziaria è drammatica a causa della finanza creativa targata Pd. Tutta la città deve sapere di questo possibile taroccamento del bilancio», ha osservato aggiungendo che «ovviamente per trasparenza manderemo gli atti, come già fatto alla Corte dei Conti, anche alla Procura»