Sesto, tutti in servizio al “Papa Day”: salta lo sciopero dei vigili

La Commissione di garanzia obbliga gli agenti a lavorare

I vigili saranno al lavoro

I vigili saranno al lavoro

Sesto San Giovanni (Milano), 17 marzo 2017 - I vigili di Sesto lavoreranno regolarmente durante la visita del pontefice a Monza, in programma sabato 25. Nessuna intesa sindacale, nessuna apertura della trattativa da parte dell’amministrazione. Non si è reso neccessario neanche l’intervento del Prefetto per precettare i ghisa. L’obbligo di servizio per il "Papa Day" arriva dalla Commissione di garanzia dell’attuazione dello sciopero nei servizi pubblici essenziali, con una lettera che è stata trasmessa alle sigle, al sindaco, al Prefetto e, in copia, anche ai presidenti delle Camere e del Consiglio dei ministri. A indire la protesta erano stati i sindacati Sulpm, Csa, Usb e Uil.

Tuttavia, per la commissione romana ci sarebbe una violazione della regola della "rarefazione oggettiva". Tradotto: lo sciopero della polizia locale sestese si sommerebbe a quello di altri settori e, anche in fatto di braccia conserte, ha la meglio chi arriva prima. In questo caso, il comparto della scuola e i colleghi vigili del fuoco. La lettera della commissione, infatti, informa organizzazioni e istituzioni che "è stato precedentemente proclamato, dalla segreteria nazionale Usb, uno sciopero generale dei dipendenti pubblici e della scuola e dei vigili del fuoco per il 30 marzo". Le segreterie provinciali avevano inviato comunicazione della protesta dei ghisa sestesi il 9 marzo. Tuttavia, quella dell’Usb sarebbe arrivata un giorno prima. Così, nulla da fare: se gli agenti di via Volontari del Sangue vogliono astenersi dal lavoro dovranno scegliere un’altra giornata.

Secondo la normativa, "deve essere rispettato un intervallo minimo di dieci giorni tra la data dello sciopero intercategoriale e le date degli scioperi di ambito minore - si legge nel documento - al fine di evitare che, per effetto della ravvicinata successione di astensioni collettive, venga compromessa la continuità dei servizi pubblici essenziali". Nessuna possibilità di appello per le sigle, la missiva mette un punto tombale sulla questione. Resta tuttavia aperto lo stato di agitazione, che aveva visto da subito Cgil e Cisl prendere le distanze. Dal braccio di ferro con l’amministrazione. Tra i nodi sollevati da Sulpm, Usb, Csa e Uil ci sono i servizi in coppia, le assicurazioni, l’istituzione del nucleo motociclisti, la distribuzione dei carichi di lavoro e la revisione delle categorie tra ufficiali e sottufficiali.