Addio a Quinto Vecchioni, il romagnolo che ha fatto la storia di Sesto

La città piange uno dei suoi personaggi più straordinari.

Quinto Vecchioni con Bruno Pizzul e Gino Bacci

Quinto Vecchioni con Bruno Pizzul e Gino Bacci

Sesto San Giovanni (Milano), 1 aprile 2020 - Cantante con lo pseudonimo di Ardo De Veras che lo portò al Festival di Sanremo, talent scout di Viola Valentino, produttore discografico, giornalista, direttore artistico di varie kermesse, Cavaliere al merito della Repubblica dal 1985. Quinto Vecchioni è stato "uno dei personaggi straordinari di Sesto", come ha bene descritto l’ex sindaco Giorgio Oldrini. Alla città aveva regalato per 40 anni il Premio nazionale La Torretta, da lui ideato nel 1974 per dare un riconoscimento alle personalità dello sport, professioni e spettacolo.

«Erano mitiche le sue interminabili premiazioni, in coppia con Bruno Pizzul, e le immancabili cene a concludere la serata, quando tutti noi vecchi lo invitavamo a cantare e, lui fingendo un’incredibile ritrosia, alla fine cedeva", ricorda Oldrini. Vecchioni ha portato a Sesto migliaia di stelle a livello mondiale: Carlo Ancelotti, Giuseppe Baresi, Christian Vieri, Dino Meneghin, Gianmarco Pozzecco, Alex Schwazer, Pupi Avati, Biagio Antonacci, Luciano Ligabue, Lapo Elkann. Oggi resta lo spin off del premio più cittadino, che era stato ceduto alla Banca di credito cooperativo e che si rinnova ogni estate per la festa patronale.

«Era una persona ricca di umanità, sempre alla ricerca di cose da scoprire e valorizzare – sottolinea Fortunato Zinni, ex sindaco di Bresso – Un giorno venne a trovarmi nel mio ufficio e mi sottopose a un interrogatorio per vedere se conoscevo tutti i bressessi che si erano distinti. Quando riuscì a ricordarne uno più di me, fu felice come un bambino". Vecchioni, per oltre mezzo secolo, ha contribuito a fare la storia di Sesto. Aveva fondato in città e non solo diversi periodici, tra cui il Corriere di Sesto, è stato socio fondatore del Lions Club Sesto San Giovanni, di Sesto Proloco, dell’Sos Soccorso e ha ricoperto il ruolo di addetto alle pubbliche relazioni della Pro Sesto.

Romagnolo vivace classe 1935, "era ammalato da tempo e ultimamente molto sofferente – confessa Savino Bonfanti, presidente della Proloco – Tanti sestesi e non lo ricorderanno come organizzatore instancabile". Come animatore culturale "Vecchioni ha dato tanto alla nostra città, grazie alla sua professionalità e all’amore per Sesto: il suo ricordo rimarrà sempre vivo nei nostri cuori", commenta il sindaco Roberto Di Stefano. Resta il dolore di una città che non potrà salutarlo come avrebbe meritato. Sottolinea Oldrini: "Purtroppo non è possibile un funerale come sarebbe piaciuto a lui: tanti amici, vino di Romagna e qualcuno che alla fine volesse cantare".