Nuovi profughi nel Nord Milano? "Abbiamo già dato"

I sindaci scrivono al Prefetto per chiedere di essere esclusi dalle nuove quote. Esplode il caso del protocollo violato

Profughi nel Nord Milano

Profughi nel Nord Milano

Cinisello Balsamo (MIlano), 26 agosto 2017 - "Abbiamo già dato. Deve suonare più o meno così il senso della lettera che i sindaci dei comuni di Bresso, Ugo Vecchiarelli, Cinisello Balsamo, Siria Trezzi, Cormano, Tatiana Cocca e Cusano Milanino, Lorenzo Gaiani, hanno scritto al Prefetto di Milano Luciana Lamorgese per esprimere il loro “rifiuto” a ospitare nuovi immigrati sul territorio del Nord Milano.

I sindaci scrivono al rappresentate di Governo a pochi giorni dalla circolare di metà estate con la quale la Prefettura ha dato avvio a una nuova fase di accoglienza. La comunicazione prefettizia è di fatto un avviso esplorativo per individuare operatori per dare accoglienza a 1.652 nuovi immigrati nel periodo che va da ottobre a fine anno. Un elenco di 109 comuni coinvolti, con poche eccezioni, ai quali è richiesto di avviare l’accoglienza o di potenziare quanto fin’ora fatto, attraverso il coinvolgimento di cooperative e di associazioni accreditate. Per ogni Comune, è richiesto un impegno pari al 50% delle quote massime già previste a suo tempo da Anci (l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani). Per esempio, a Cinisello, che attualmente accoglie 30 richiedenti asilo (erano 60 solo pochi mesi fa), si chiede un ulteriore impegno a ospitarne 70 per raggiungere la quota di 100 (il 50% dei 204 previsti da Anci). «Una richiesta che non possiamo accogliere – ha affermato il sindaco Siria Trezzi -. Perché avevamo sottoscritto un patto con il ministro Minniti che stabiliva una quota omogenea per tutto il Nord Milano e questa quota è stata ampiamente superata con l’accoglienza che viene garantita nel campo di Bresso. Cinisello attualmente accoglie 30 richiedenti asilo e si è resa disponibile a sperimentare l’accoglienza di chi ha già lo status di rifugiato. Nulla di più».

Stesso discorso vale per i sindaci di Cormano, dove è prevista l’accoglienza di 28 profughi (oggi non ne risultano ospitati) e di Cusano, cui la Prefettura chiede di accoglierne 23 a fronte di una accoglienza attuale di soli tre stranieri. Naturalmente Bresso non compare nell’elenco, sostenendo già da oltre tre anni il fardello di oltre 450 immigrati nell’ex caserma di via Clerici, gestita dalla Croce Rossa. Il tema vero è il “Protocollo” sottoscritto con il ministro dell’Interno lo scorso 18 maggio e che avrebbe dovuto mettere al riparto i comuni firmatari dall’imposizione di nuove quote. «Oggi tutti i comuni sono finiti nello stesso calderone – attacca Riccardo Pase, segretario provinciale della Lega Nord -. Si scopre la bugia del Governo e dei sindaci. Ci hanno accusato per mesi per non aver firmato quel patto, e ora si scopre che quel protocollo non era altro che una trovata per mettere pressione ai sindaci». Più duro è il leghista Giacomo Ghilardi di Cinisello: «Ma come ora sono tutti contro gli immigrati? - afferma -. Per 4 anni e mezzo hanno professato l’accoglienza, ora per sei mesi si dicono contrari perché ci sono all’orizzonte le elezioni. Noi diciamo ben chiaro che prima vengono i cinisellesi».