Sesto, ex Alitalia occupata da "Aldo dice": linea dura contro gli abusivi

La proprietà presenta denuncia e al tavolo in Prefettura il Comune spinge per l’intervento

I lavori nello stabile occupato

I lavori nello stabile occupato

Sesto San Giovanni (Milano), 4 settembre 2018 -  Nel caso ex Alitalia potrebbe essere utilizzata la circolare Salvini sulle occupazioni abusive. È quanto emerge dalla riunione di ieri sera del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura. Una convocazione urgente, dopo la richiesta del sindaco Roberto Di Stefano di aprire il tavolo per cercare una soluzione al nuovo ingresso del collettivo “Aldo dice 26x1” con circa 200 persone nell’edificio di piazza XXIV Maggio. La direttiva del ministero dell’Interno invita i prefetti ad agire più tempestivamente con gli sgomberi. "Per l’intervento immediato servono condizioni particolari tra cui la flagranza di reato, che in questo caso è stata riscontrata in quanto un centinaio di presenti l’altra notte ha ‘sfondato’ il cordone delle forze dell’ordine e occupato un immobile di proprietà privata - spiega Di Stefano -. Per questo motivo, qualora il Prefetto lo ritenga, potrà essere effettuato un intervento immediato".

Per intervenire, c’è un’altra condizione imprescindibile: la denuncia da parte della proprietà, vale a dire l’amministrazione straordinaria di Alitalia. La querela è arrivata ieri sera. Intanto, per tutto il pomeriggio, gli uffici del Comune hanno lavorato all’ordinanza che chiede alla società la messa in sicurezza dello stabile. "Chiediamo di agire entro cinque giorni, altrimenti interverremo noi - annuncia Di Stefano -. L’occupazione è potuta avvenire anche perché gli ingressi non erano stati sigillati a dovere. Del resto, non siamo riusciti a trovare vecchie ordinanze che intimavano ad Alitalia di serrare le entrate. Lo facciamo noi oggi, così come abbiamo sollecitato uno sgombero con una lettera al prefetto, al questore e al ministro Matteo Salvini".

Ieri il residence sociale era già tornato a rivivere, tra pranzo condiviso e trasloco da Milano. "Abbiamo già la Casa Rossa Rossa in via Sacco e Vanzetti con 80 persone. Milano non può scaricarci le sue emergenze. Il rischio è che Sesto diventi una polveriera". La circolare prevede anche di valutare le condizioni di fragilità con le dovute precauzioni. Si stanno così studiando misure di assistenza, in primo luogo per i minori e le loro famiglie, e sono in corso gli accertamenti per stabilire chi abbia i requisiti per l’accesso a un sostegno da parte degli enti pubblici.