Il Nord Milano diventa culla della longevità, qui crescono gli ultracentenari

Tra i Comuni della prima fascia del Nord Milano, gli ultracentenari sono ben 65

Sempre più centenari nel Nord Milano

Sempre più centenari nel Nord Milano

Sesto San Giovanni (Milano), 13 agosto 2019 - Si dice sempre che l’Italia è un Paese sempre più vecchio e spesso si guarda con preoccupazione alle città del Nord Milano per la presenza di un numero crescente di anziani e di pensionati. In tutto questo fenomeno sociale, che certamente merita grande attenzione da parte della politica, c’è però un aspetto decisamente positivo. Il Nord Milano è diventato una culla della longevità. Negli ultimi 20 anni il numero di ultracentenari è cresciuto notevolmente. Dove, un tempo, arrivare al secolo di vita era un privilegio per pochissimi, oggi è un traguardo possibile.

Tra i Comuni della prima fascia del Nord Milano, gli ultracentenari sono ben 65. Un dettaglio non secondario è che ben 59 sono donne, mentre gli uomini sono soltanto 6. La città con il maggior numero è Sesto San Giovanni che ne conta 21, tuttavia in termini relativi alla popolazione, il vero campione di longevità è Bresso che tra i suoi 26.300 abitanti vanta ben 10 ultracentenari. Praticamente sono 3,8 ogni mille abitanti, mentre a Sesto sono "solamente" 2,58 ogni mille.

Segue Cormano con un incoraggiante indice di 2,48 e 5 centenarie, tutte donne. Mentre Cinisello Balsamo, con 9 cittadini che hanno superato, il secolo ha un indice ridottissimo, di 1,9 ogni mille abitanti. All’ultimo posto c’è la Città Giardino, Cusano Milanino, da sempre considerata il luogo ideale per vivere gli anni della pensione. Invece c’è un solo centenario: indice di 0,53. Quali siano gli elementi che influenzano in modo così sensibile la longevità di un singolo comune rispetto a quelli vicini è molto difficile da dirsi.

"In generale è in continua crescita il numero degli ultra65enni - spiega Giorgio Ravagnani, presidente dell’Auser di Cinisello Balsamo, che da molti anni si occupa di assistenza alla terza età -. Tuttavia l’elemento interessante è che aumenta il numero di anziani che ha una buona condizione di vita anche quando ha superato i 90 anni. Dunque non si deve pensare a loro solamente come a utenti dei servizi sociali e sanitari, ma anche come a persone che hanno ancora voglia di fare un sacco di cose. C’è bisogno di progetti e di iniziative che servano a valorizzarli, ma anche a offrire loro delle opportunità di aggregazione e di cultura. Vediamo quotidianamente che gli anziani si ammalano quando si isolano e rimangono soli. Invece poterli coinvolgere in attività sociali li aiuta a mantenere un buono stile di vita".