"Noi, cresciuti insieme. Con Sesto un legame fortissimo"

Le case a poche metri nella traversa di via Marelli, il tram per andare al liceo Carducci: e quella volta nel 1968 che lo scambiai per fascista

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di Fabio Lombardi

Sesto e Gino Strada. Un legame fortissimo. Anche quando Gino, fondando Emergency, ha cominciato a girare il mondo per salvare vite. Sì, perché qui Strada è nato (nel 1948) e cresciuto. In una traversa di via Marelli. "Eravamo bambini. Abitavamo a poche decine di metri l’uno dall’altro. Siamo cresciuti insieme. L’infanzia, poi l’adolescenza. Tutti i giorni sul tram che ci portava al Liceo Carducci a Milano. Lui aveva due anni in meno di me", ricorda l’ex sindaco Giorgio Oldrini che aggiunge: "La notizia della sua scomparsa mi addolora profondamente". Anni di impegno politico "lui nell’ala sinistra del movimento cattolico - aggiunge Oldrini - io nella federazione giovanile del Pc". Anni di grande fermento. "Nel ’68 Strada fondò a Sesto il Centro culturale ’Ricerca’ di ispirazione cattolica. Poi nel corso degli anni passò su posizioni di sinistra più radicali. Anche se - sorride Oldrini - una volta lo scambiai per fascista. Erano i giorni della Primavera di Praga. Ci segnalarono che in piazza c’erano fascisti che imbrattavano i muri con scritte contro l’Unione Sovietica. Arrivati in piazza li inseguimmo. Ne sgambettammo uno. Altro che fascista. Era Gino. Ci querelò. Dopo 3 anni ci chiamarono a processo. Gino ritirò la querela per non farci condannare. Ma paradosso, il processo si fece d’ufficio. Noi fummo assolti, lui condannato alle spese processuali. Col senno di poi avremmo almeno dovuto dividere la cifra...".

Oldrini ebbe però modo di ’sdebitarsi’ qualche anno più tardi quando, da sindaco, concedette a Emergency la sede cittadina di via Giardini (recentemente chiusa, insieme ad altre, sotto l’attuale amministrazione). Comune di Sesto che ha voluto ricordare Strada con un comunicato. "Un cittadino sestese che è diventato uno straordinario cittadino del mondo", è il commiato del Comune, che "si stringe attorno alla sua famiglia, ai suoi cari e a tutte le persone che gli hanno voluto bene. A nome di tutta Sesto, vogliamo dirti grazie per essere sempre stato in prima linea, per aver portato aiuto a milioni di persone vittime di guerre e di povertà e per aver lottato instancabilmente a favore della pace".

"Gino lascia un vuoto enorme. Il suo più grande insegnamento? ascoltare e apprezzare sempre e comunque le opinioni degli altri, anche quelle più difficili da condividere. D’altronde lui quando curava le persone non chiedeva mai loro che idee avessero", conclude Oldrini.