Sesto, nidi inglobati in una fondazione

Controllato dal Comune, al nuovo ente passerebbero due asili

La protesta in piazza

La protesta in piazza

Sesto San Giovanni (Milano), 2 marzo 2019 - Sesto come Modena. L’ipotesi dell’amministrazione, per la futura gestione dei nidi, è dare vita a una fondazione di partecipazione al cento per cento controllata dal Comune. Il nuovo organismo, dal punto di vista giuridico e societario, si collocherebbe a metà strada tra una fondazione tradizionale e un’associazione, con scopo non lucrativo e il cui patrimonio è destinato al raggiungimento di un obiettivo predefinito e invariabile, dove il fondatore (il Comune) partecipa attivamente alla gestione del servizio.

«Da tempo  circolano notizie false circa un disegno inesistente di esternalizzazione che l’amministrazione ha già ribadito di non volere intraprendere – scrive la Giunta in una nota ufficiale – Si è deciso di intraprendere un percorso simile a quello portato avanti dalla città di Modena nel 2012». Una risposta, quella dell’amministrazione, che arriva di rincorsa dopo gli incontri con le educatrici e i comitati di gestione dei nidi, che però bocciano l’ipotesi di trasferire le strutture Tonale e Boccaccio nella nascente fondazione.

«A oggi non ci sono linee guida precise. I genitori dei bambini di questi asili si vedranno costretti a scegliere tra continuità educativa, seguendo le educatrici, o continuità ambientale, restando nei nidi dati alla fondazione», lamentano i genitori, che temono un futuro con tutte le strutture affidate al nuovo soggetto giuridico. Secondo i dati del Comune, il personale oggi impiegato garantisce il pieno funzionamento per i restanti cinque asili, «secondo gli standard elevati sempre avuti. L’idea è rinforzare il servizio con due strutture che il Comune continuerà a gestire attraverso la fondazione con personale che verrà formato al fine di garantire un servizio analogo in termini qualitativi». Il personale a tempo indeterminato resterà in capo all’ente, le educatrici a tempo determinato saranno assunte dalla fondazione.

Nei giorni scorsi 400 volantini avevano paventato il rischio di esternalizzazione: gli autori, riconducibili al Comitato genitori, sono stati poi identificati grazie alle telecamere e sanzionati. «Esternalizzare significa acquistare un servizio dal mercato, come ha fatto la precedente amministrazione con il cdd, acquistando un servizio gestito da altri. Noi cerchiamo di seguire un modello che è diventato un esempio positivo di gestione a livello nazionale». Tra gli scenari c’è anche l’affido alla fondazione dei servizi alla disabilità, oltre ai due nidi. Sembra invece essere definitivamente tramontata l’idea iniziale di entrare nel consorzio Ipis, Insieme per il sociale, insieme ai già soci Comuni di Cinisello, Bresso, Cormano, Cusano. Ipis oggi gestisce i cdd sestesi e si occupa del trasporto dei disabili.