Sesto, preghiera abusiva in moschea: cartellino giallo agli islamici

La tensostruttura per 200 persone non è ancora finita

Il sindaco Monica Chittò

Il sindaco Monica Chittò

Sesto San Giovanni (Milano), 25 ottobre 2015 - Falsa partenza per la nuova moschea «provvisoria» di Sesto San Giovanni. A cantiere ormai terminato, venerdì scorso qualcuno non ha resistito a tenere un incontro (presumibilmente la preghiera del venerdì), all’ora di pranzo nella nuova tensostruttura di via Luini. Così, alcune centinaia di fedeli si sono riversati nella zona del Restellone dando vita a quello che sarà il loro luogo di preghiera per i prossimi due anni, in attesa dell’edificazione delle grande moschea sestese da 2.400 metri quadrati di estensione.

Un errore, visto che l’area è considerata ancora cantiere e non sono state ancora ottenute le autorizzazioni per l’utilizzo. È stato solo un assaggio, ma sufficiente ad accendere la curiosità degli abitanti del quartiere che in pochi minuti hanno visto affluire nel piccolo quartiere centinaia di persone arrivate in silenzio e in modo discreto, sia in auto che a piedi. Qualcuno ha avvertito le autorità locali. Ma gli agenti della polizia locale sono arrivati sul posto quando ormai la struttura si era svuotata. Gli agenti hanno preso a verbale le dichiarazioni delle poche persone rimaste sul posto, ma non hanno rilevato alcuna irregolarità.

Tuttavia, il sindaco Monica Chittò e l’assessore Alessandro Piano, hanno deciso di convocare il responsabile dell’associazione di cultura islamica di Sesto San Giovanni per chiedere spiegazioni. Tra l’amministrazione comunale e il gruppo islamico esiste un buon rapporto di collaborazione che già in passato ha portato all’organizzazione di eventi e servizi che rappresentano segni di integrazione culturale vera. Anche la realizzazione della moschea di via Luini è frutto del lavoro di collaborazione tra le istituzioni locali e l’associazione islamica. Dunque questo passo falso è stato letto con una certa perplessità dall’amministrazione comunale.

«Stiamo in guarda affinché non si compiano irregolarità – ha confermato l’assessore alla Polizia locale Alessandro Piano –. Confidiamo di poter contare sulla loro serietà per completare tutte le procedure prima dell’effettiva apertura della tensostruttura che è pronta, ma necessità ancora di alcune autorizzazioni». Il nuovo tendone, realizzato nel corso dell’estate, consentirà di ospitare 200 persone per le preghiere e le attività del gruppo. Accanto, già a partire dai prossimi mesi, verrà invece realizzato l’edifico che ospiterà i luoghi di culto, la scuola e tutte le attività del centro che dovrebbe servire un bacino di oltre 5.000 fedeli musulmani di tutto il Nordmilano.