Moschea a Sesto, Comune pronto alle barricate

Il centro islamico ha vinto il ricorso al Tar, ma il municipio non ci sta: "Ci sarà un muro di atti amministrativi"

Il progetto della moschea in via Luini

Il progetto della moschea in via Luini

Sesto San Giovanni (Milano), 15 marzo 2018 - Nonostante il centro islamico abbia vinto il ricorso al Tar per la moschea in via Luini, il Comune è pronto alle barricate. E non solo impugnando la sentenza al Consiglio di Stato. La giunta annuncia un’altra battaglia, sollevando questioni tecniche. Per il tribunale amministrativo, entro fine aprile si deve aprire il cantiere: la scadenza dei termini è stata infatti dilatata, tenendo conto della certificazione di avvenuta bonifica arrivata da Città Metropolitana.

"Viene fatta salva la vecchia convenzione: significa che la grande moschea deve essere conclusa entro fine 2018. Cosa impossibile, come avevano già calcolato gli uffici – spiega l’assessore all’Urbanistica Antonio Lamiranda -. Se, invece, come è stato indicato innanzi al Tar l’idea è rispettare i tempi ma attraverso la posa di diversi container, diciamo subito che non si può. Perché significherebbe che il progetto è cambiato e la comunità dovrebbe ripresentarlo al Comune".

Ripassando dal via. "Esiste una soluzione: il percorso già in atto della procedura di variante del Piano di governo del territorio, entro cui individuare le aree per le attrezzature religiose. Apriremo un tavolo istituzionale per i luoghi di culto, perché a Sesto non ci sono solo gli islamici ma, ad esempio, anche i copti in cerca di casa. Chiamarsi fuori dai processi amministrativi, unico strumento previsto dalla legge regionale, significa isolarsi dalla comunità sestese. Ma per poter essere parte di questi processi democratici occorre, per legge, non essere in contenzioso con la pubblica amministrazione e la comunità islamica lo è in questo momento".

Così, l’aut aut: o si rinuncia alla grande moschea (e all’area di via Luini) o ci sarà "un muro di atti amministrativi a impedirlo". Eppure il Tar già ha messo il bollino sull’opera, censurando la condotta della Giunta e definendo l’area del Restellone già azzonata. L’obiettivo è "definire un percorso di transizione fino all’approvazione del Pgt e all’individuazione di spazi assegnati per bando".