Cantiere per il prolungamento della metro rossa fino a Bettola a rischio sciopero

Sesto, lavoratori già «scottati» da Coestra indietro di uno stipendio di Laura Lana

Il cantiere di viale Gramsci, che ha già avuto numerosi stop (Spf)

Il cantiere di viale Gramsci, che ha già avuto numerosi stop (Spf)

Sesto San Giovanni (Milano), 10 febbraio 2015 - Stavolta nessuno vuole farsi trovare impreparato. Non lo vogliono gli operai che, in ottica preventiva, giovedì potrebbero incrociare le braccia. Ma non lo vuole nemmeno Metropolitana Milanese, la stazione appaltante del cantiere che due anni fa ha aperto, per prolungare la linea rossa fino a Bettola. Succede infatti che i lavoratori sono indietro con uno stipendio (il 15 febbraio potrebbero essere due) e non vedono pagati in busta paga gli straordinari, quando ruspe e gru continuano a essere movimentate anche fino alle 22 durante le chiusure speciali di viale Gramsci per affrettare una tabella di marcia che ha già avuto uno stop di oltre 8 mesi.

Un film già visto. Proprio per questo i 23 dipendenti delle ditte che operano nel cantiere – la capofila Acmar con 7 persone e altre due aziende subappaltatrici - non ci stanno e sono pronti a indire uno sciopero, se le trattative non dovessero andare a buon fine: «Per ora ogni decisione è congelata. Vedremo se le nostre spettanze saranno evase dall’azienda e se la situazione migliorerà – spiegano gli operai -. Purtroppo ci siamo già passati. Non protestiamo per uno stipendio in ritardo: con i tempi che corrono, sappiamo che anche le imprese sono in difficoltà. Ma abbiamo paura che possa ripetersi un copione già vissuto. Perché anche la ditta precedente aveva iniziato con qualche ritardo per poi non pagarci più». La ditta precedente è la Coestra di Firenze, oggi in liquidazione.

Per garantire il prosieguo del cantiere ha affittato il ramo d’azienda ad Acmar, che ha assorbito 7 dei 14 dipendenti: l’altra metà è finita in cassa integrazione straordinaria. Tra fornitori e subappaltatori, pagati a novembre e dicembre, Acmar si è trovata così in difficoltà di liquidità. L’azienda promette ora di versare gli stipendi al massimo settimana prossima: un ritardo comune a tutti i 450 dipendenti della cooperativa, impiegati e dirigenti compresi, e non solo a quelli del cantiere sestese. Tuttavia, il sindacato Fillea-Cgil chiede che si arrivi a definire un accordo per i turni notturni. Intanto, oggi ci sarà un incontro ufficale tra Metropolitana Milanese e Acmar. «Nell’occasione verranno esaminate anche le problematiche relative al ritardo nel pagamento dei dipendenti di Acmar – annuncia MM in un comunicato stampa -. La situazione del cantiere per il prolungamento della linea1 viene monitorata settimanalmente».

laura.lana@ilgiorno.net