Medici di base, la grande fuga dal Nord Milano

Quelli storici vanno in pensione e nessuno è disposto a sostituirli

Disagi soprattutto per gli anziani

Disagi soprattutto per gli anziani

Cusano Milanino (Milano), 28 agosto 2018 - Hinterland a corto di medici di base. Dopo i casi di Sesto, che avevano tenuto banco negli ultimi due anni, ora tocca a Cusano Milanino. Il dottor Paolo Fontanella cesserà la sua attività questo venerdì in via Ticino. Ma prossimamente anche il dottor Gianluigi Barbanotti, che esercita in viale Matteotti, arriverà a fine carriera. E, nei prossimi mesi, altri due professionisti in città andranno in pensione. Un vero e proprio problema per Cusano, dove i pazienti hanno già lanciato l’allarme.

«Acuni medici sono già saturi di utenti e la situazione è molto complessa allo stato attuale», raccontano. Senza nuove aperture o subentri, è difficile che gli studi esistenti possano assorbire tutta l’utenza rimasta scoperta. «Per questo i pazienti saranno smistati tra Cormano, Bresso e Cinisello. Almeno, così ci è stato detto dall’azienda sanitaria». Eppure anche Cinisello Balsamo sta vivendo una situazione critica, con tutti gli studi del centro storico e non solo che hanno già superato il limite massimo consentito. A Sesto San Giovanni resta ancora senza definizione il caso di Cascina Gatti, dove da mesi si va avanti con sostituti. L’emergenza era scattata a novembre, quando il rione in pochi mesi si era trovato con tre medici di base in meno, mentre gli altri tre della zona erano già allora oberati di pazienti per il numero massimo consentito.

Per una soluzione definitiva bisognerà aspettare fino all’autunno. Il nuovo bando verrà emesso da parte dell’Ats Milano soltanto nel mese di ottobre. Nel documento, sarà riconfermato il vincolo sul quartiere di Cascina Gatti, a Sesto, e sulle altre città dell’hinterland con l’auscipio che qualcuno si faccia avanti per coprire un bacino popoloso e bisognoso. Nonostante la numerosa partecipazione all’ultimo bando, pubblicato nel mese di aprile, quasi nessun professionista ha accettato di aprire uno studio nei comuni dell’hinterland.

Scorrendo il bando, si notava come i posti più “attrattivi” fossero stati solo quelli di Milano città, dove si sono concentrate le scelte di metà dei candidati. A Sesto e nel resto dell’hinterland, su circa una ventina di posizioni che si sono rese disponibili, nessun medico ha accettato di apire uno studio. L’unica eccezione ha riguardato un professionista che ha preso sede a Bresso.