Legionella a Bresso, tre morti e un mistero

Si aggrava il bilancio dell’infezione: un altro decesso e 21 in ospedale. Bresso colpita dal centro alla periferia e il sindaco chiede aiuto al Governo

La mappa dei contagi

La mappa dei contagi

Bresso (Milano), 26 luglio 2018 - Tre morti in tre giorni: a Bresso è emergenza legionella. Si aggrava di ora in ora il bilancio dell’infezione. Dopo la morte di un uomo e di una donna di 94 anni tra domenica e lunedì, un’altra donna di 84 anni, Norma Bigi, è deceduta nella tarda serata di martedì. Il procuratore aggiunto di Milano, Tiziana Siciliano, ha formalizzato l’apertura di un fascicolo, al momento senza ipotesi di reato né indagati. Ancora sconosciuta la sorgente del contagio.

Come a Parma un paio di anni fa, quando in un quartiere si verificarono 43 casi di contagio con 2 morti. A Bresso i primi focolai sono stati registrati circa 15 giorni fa. Al momento si è arrivati a 21 infettati oltre ai tre decessi. La maggior parte è ricoverata all’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo, mentre 9 – tutti over 70 e con diverse patologie legate all’età – al Niguarda di Milano. Due pazienti hanno avuto un progressivo miglioramento e sono stati dimessi. E anche per gli altri, come precisano i medici, «le condizioni sono per lo più stabili, in lento miglioramento». La situazione in città è però grave, al punto da spingere il sindaco Simone Cairo a chiedere aiuto al Governo. In campo sono già scese una task-force di Regione Lombardia e un’altra organizzata dagli uffici comunali: «Ci troviamo di fronte a un’emergenza – sottolinea Cairo –. Chiedo il supporto del Governo centrale, che ci sostenga con la Protezione civile nazionale. In queste ore, stiamo praticamente aiutando gli anziani della città a sostituire i soffioni delle docce e i rubinetti dei lavandini. La Protezione civile locale ci sta dando una grande mano». Sono 40 gli uomini impegnati, con tanto di tute e mascherine di protezione: entreranno negli appartamenti degli over 65 residenti nelle case popolari e seguiti dai Servizi sociali per interventi di sanificazione degli impianti idrici e sanitari.

Da questa mattina in città ci saranno gazebo comunali per informare i cittadini sulla legionella e sul vademecum da seguire per limitare i rischi di infezione. Perché la “zona rossa” si sta allargando: con l’ultimo decesso, l’area dei contagi è arrivata fino alla periferia sud della città. Il Comune attende i primi risultati – ci vogliono tra i 7 e i 10 giorni – delle campionature effettuate dall’Agenzia di tutela della salute di Milano nelle case dei ricoverati la scorsa settimana: dovrebbero essere disponibili tra oggi e domani. Anche il Gruppo Cap, che gestisce la rete idrica di Bresso, ha già effettuato 13 prelievi nell’acquedotto cittadino: «Non è stata trovata traccia del batterio della legionella», assicurano i tecnici dell’azienda. I campioni esaminati sono stati presi nella zona dove abitano le persone infettate. Quindi «l’acqua si può bere tranquillamente». In prima linea anche Regione Lombardia: «Nulla è lasciato al caso – assicurano dal Pirellone – Sono più di 30 gli operatori di Ats, tra dirigenti, tecnici, assistenti sanitari e di laboratorio impegnati ad accertare le cause della contaminazione e a contenere il fenomeno».